martedì 5 agosto 2014

Le Alpi in Bicicletta "il capitano Andrea Turcato"

LE ALPI PEDALATE IN BICICLETTA 
 ( Dal 17.07.2010 al 31.07.2010 )

1^ tappa * Sabato 17.07.10 : Trieste - Valbruna ( Tarvisio ) * ( Sistiana, Gorizia, Cormons, Cividale, Faedis, P.so Monte Croce, Tarcento, P.so Tanamea, P.so Vrsic / Moistrocca ) Km. 209 disl. 2.472 m. alla media di 24,45 km / h

Dopo lunghe “ consultazioni topografiche invernali “ riguardanti le zone interessate al percorso ideale, finalmente ci siamo, è arrivato il momento della verità ! Giuseppe ed io, ci troviamo di buon mattino e dopo aver caricato biciclette e bagagli, dirigiamo in quel di Trieste ( Piazza Unità d’Italia ). Lungo l’autostrada, all’altezza di San Giorgio di Nogaro, primo contrattempo: incolonnamento d’auto per incidente … Dopo un’andamento a singhiozzo per circa un’ora ed aver letto gli avvisi d’ulteriori code all’uscita di Trieste Lisert, decidiamo d’anticipare l’uscita a Redipuglia, raggiungendo velocemente la città giuliana. In Piazza ci attende Giovanna per “ l’in bocca al lupo “; prepariamo quindi gli attrezzi del mestiere ( bicicletta, indumenti e cibo ) e dopo aver scattato qualche fotografia beneaugurante, alle h. 08.30 finalmente si pedala ! Giuseppe invece dirige rapidamente in auto a Tarvisio da cui inizierà la sua pedalata e dove ci diamo appuntamento per il pomeriggio. Io invece, rispettando l’itinerario previsto, pedalo in direzione Nord / Ovest attraversando, nelle dolci ondulazioni carsiche, Sistiana, Gorizia e Cormons; superata Cividale, dopo circa 75 km., un pò stordito dal gran caldo e dall’elevata umidità, opto per una pausa ristoratrice ad una fontana: le tubazione sono roventi ed è calda perfino l’acqua che vi sgorga ! Dopo aver scambiato poche parole con un altro “ assetato “, riparto di buona lena, consapevole però che questa prima tappa, anche se con poco dislivello altimetrico, prevede un chilometraggio importante … A Tarcento, “ trovo subito il passo “ e scollino senza problemi il Passo Tanamea dalle dolci pendenze, adeguato “ rodaggio “ per i giorni successivi ( lungo la salita, interessante incontro con uno scoiattolo … ); in vetta il bar è chiuso, per cui niente timbro, si scatta una fotografia … Attraverso in solitudine, come spesso capita in queste zone amene, l’ex dogana italo / slovena, e mi fiondo a Bovec ( paese frequentato da svariati appassionati sportivi ) in Slovenia dove risalendo l’Isonzo, dirigo al Passo Vrsic. La prima parte di salita è “ a gradini “ e non si sale mai decisamente; incrocio Giuseppe che pedala in senso opposto per poi affrontare il Passo Predil e dopo breve saluto con scambio d’opinioni, mi preparo per gli ultimi 9 km. con pendenze spesso a due cifre e tratti al 13 - 14 % … Nonostante il clima tosto, trovo subito il giusto ritmo ( 10 - 11 km / h, non di più … ! ). In vetta ( 1.612 m. ) appongo il primo timbro sul “ vangelo “ ( foglio / viaggio in cui apporre i timbri dei passi alpini scalati, utili per ottenere il brevetto ciclistico permanente ) e mi faccio scattare una fotografia da un escursionista. La discesa del versante opposto richiede prudenza e velocità moderata, il fondo stradale dei tornati è costituito in cubetti di porfido piuttosto sconnessi … Breve rifornimento d’acqua a Kranjska Gora e riprendo a pedalare verso Tarvisio riattraversando l’ex confine, ricongiungendomi con Giuseppe ( leggermente affaticato ma soddisfatto della pedalata giornaliera ). Pernottiamo in Valbruna in un grazioso alberghetto, con cena a tre a casa “ Bacietti “ che ci ospita, con la consueta allegria, nella sua “ carbona “  austriaca poco oltre il confine. Poi tre super birre e tutti a nanna … !

2^ Tappa * Domenica 18.07.10 : Valbruna ( Tarvisio ) - Alverà ( Cortina ) * ( P.so Pramollo, Tropolach, Kotschach, Valle del Gail, Obertilliach, Dobbiaco, Carbonin, P.so Tre Croci ) Km. 169 disl. 3.100 m. alla media di 23,9 km / h

Sveglia alle h. 06.50, piove … Dopo abbondante colazione e qualche chiacchera con la titolare della struttura, si parte !  Giuseppe percorre in auto la più veloce statale austriaca che lo conduce a Sillian in breve tempo. Da qui poi pedalerà “ a piacere “... Io pedalo in direzione Ovest in leggera discesa, fino a Pontebba accompagnato da una leggera pioggia, poi in salita verso il Passo Pramollo smette completamente e s’intravede qualche bel squarcio di cielo azzurro che lascia ben sperare … Anche qui posti solitari, ideali per gli amanti di questo sport; la salita di 12,5 km. è regolare e mai dalle pendenze feroci. In vetta, timbro il “ vangelo “ e rapida picchiata su Tropolach dove ormai la strada è asciutta; da qui a Sillian il percorso è inizialmente ondulato fino a Kotschach, poi un’interminabile serpentina tortuosa di 40 km. “ incattivita “ da strappi taglia gambe che né fanno un banco di prova impegnativo anche per il ciclista ben allenato: i bei paesini austriaci le cui case sono spesso ricche di addobbi floreali, contribuiscono a creare un paesaggio che definirei fiabesco ! Scollino a quota 1.530 m. e dopo breve sosta ristoratrice presso la nostra ammiraglia parcheggiata a Sillian ( utile in tal senso avere le due chiavi dell’auto ) rientro in Italia attraversando la verdeggiante Val Pusteria, Carbonin e Misurina, superando poi agevolmente il Passo Tre Croci ! Anche l’ultima ascesa di giornata m’ha trasmesso buone sensazioni; solito timbro di rito e, dopo essermi fermato un paio di volte lungo la discesa a chiedere informazioni per l’alloggio serale, né trovo uno che fa per noi proprio in prossimità di Cortina. Definito in breve il tutto, poco dopo mi raggiunge in auto Giuseppe ( non troppo entusiasta della sua pedalata odierna ), ci insediamo in alloggio e ceniamo “ di classe “ dai Sardi di fronte a noi ! Un po’ “ silurati “ dal conto finale, ma per una sera può starci …

3^ Tappa * Lunedì 19.07.10 : Alverà ( Cortina ) - Sarentino * ( P.so Falzarego, Andraz, P.so Pordoi, P.so Sella, P.so Pinei, Barbiano, S. Ingenuino, Collalbo, Altopiano Renon ) Km. 141 disl. 3.700 m. alla media di 20,55 km / h

Dopo la giornata uggiosa di ieri e svegliati alla solita ora dalla soldatessa ( la voce femminile della sveglia del mio telefonino … ), constatiamo immediatamente un deciso miglioramento meteo ( Tofane completamente sgombre da nuvole ! ). Giuseppe pedala a ritroso rispetto al percorso di ieri, in direzione Passo Tre Croci / Misurina, io invece punto la prima vetta di giornata, cioè il Passo Falzarego: direi tutto bene, pendenze abbordabili, qualche altro appassionato ciclista viaggia con bagaglio “ corposo “ e i miei pensieri che volano lontani … Il meteo nel frattempo cambia leggermente in peggio, anche se i nuvoloni neri non sono mai troppo minacciosi; attacco quindi il Passo Pordoi e finalmente un po’ di “ bagarre “, ogni tanto ci vuole ! In cima, foto di rito a fianco al cartello ( c’è una nuova immagine di Coppi e Bartali a grandezza naturale ), consueto timbro e … piccola corsetta per un “ deposito cauzionale “ in luogo appartato ! Sul Passo Sella nulla di particolare da segnalare, poi, dopo aver apposto il timbro, “ plano “ in Val Gardena nuovamente assolata. Ad Ortisei svolto a sinistra per il Passo Pinei ( salita breve di 4,5 km., ma con qualche tratto dalle pendenze arcigne ) dove, proprio nel tratto più impegnativo, saluto e mi complimento con due ragazze che salgono in city bike. In prossimità dello scollinamento, appongo il timbro dell’albergo / ristorante e scendo verso Castelrotto e Ponte Gardena; il panorama si apre veramente a tutto tondo verso il Catinaccio, lo Sciliar, il Renon ed il Pan di Zucchero. In men che non si dica son già a Ponte Gardena, dove finisce “ la pacchia “ perché attraversato l’Isarco, svolto a sinistra per Barbiano ( salita mai affrontata in passato , i primi 5 km. regolari attorno al 7 - 8 %, poi un lungo mangia e bevi di 13 km. fino a Collalbo, con qualche spietato strappo al 16 % ). E’ quasi fatta, i 7 km. finali che portano allo scollinamento, concedono dei tratti di “ recupero “, ma la trappola si trova negli ultimi 400 m. con pendenze al 13 - 14 % ... tengo duro … Al valico né timbro ( c’è solo qualche abitazione ), né foto perciò scendo a tutta ed affronto i 5 km. finali di regolare ascesa che mi conducono a Sarentino, dove arrivo contemporaneamente a Giuseppe verso le h. 16.30 e pernottiamo. Discreta cena sotto l’enorme albero nel cortile della proprietà, con immancabile birraccia e successiva passeggiata digestiva sorseggiando la fresca acqua delle innumerevoli fontane del paese … ! Da segnalare la camera elegante e spaziosa ! Oggi, belle sensazioni, ma il pensiero corre già ai lunghi salitoni delle prossime tappe …

4^ Tappa * Martedì 20.07.10 : Sarentino - Lasa * ( P.so Pennes, Vipiteno, P.so Giovo, Merano, Val Venosta ) * Km. 144 disl. 3.100 m. alla media di 23,3 km / h

Consueta sveglia alle h. 06.50: colazione, raccolta bagaglio e veloce saluto ai motociclisti pure loro in partenza per nuove mete. Quindi puntiamo a Nord per il Passo Pennes, una salita lunga ma già affrontata in passato: solamente 3 tornanti intervallati da lunghi drittoni in costa, peraltro concentrati negli ultimi 9,4 km. di salita all’8,1 % di pendenza media. Giuseppe ed io, giungiamo in vetta quasi assieme, quindi dopo aver scattato un paio di fotografie ed aver timbrato il foglio / viaggio, ci fiondiamo su Vipiteno ( discesa fantastica, veloce e ben asfaltata ) dove Giuseppe gira la bicicletta per affrontare la salita anche da questo versante. Io tiro dritto per il Passo Giovo, dove per un tratto di ascesa pedalo assieme ad un austriaco di Innsbruck, poi né perdo le ruote, la giornata è ancora lunga … In cima solito capannello di ciclisti e motociclisti ( comunque mai caotico come nelle pur straordinarie dolomiti ! ) e panorama a 360° sulla Giogaia di Tessa, il Gran Pilastro ed il Pan di Zucchero; timbro di rito e discesone “ a tutta “ prima su S. Leonardo in Passiria, poi nella rovente ed assolata Merano. Da qui, percorro pari - pari il tracciato della parte iniziale del Tour d’Ortles, pedalando fino a Lasa in leggera salita, ma senza grosse asperità, lungo la bella ciclabile della Val Venosta. Oggi arrivo a destinazione “ per primo “ quindi dopo breve ricerca, trovo sistemazione con “ una doppia “ e ci insediamo; cena ( tris di primi e carpaccio ) nel grazioso ma un pò angusto cortile della proprietà, con vista panoramica sul “ bucato appeso all’ombrellone da sole della camera “ ( vedi fotografie … ). Dopo cena a spasso tra i meleti, poi fettona di apfelstrudel con panna ! Ora a nanna, domani c’è un tappone per camosci ed il ” menù “ presenta pietanze assai appetitose …

5^ Tappa * Mercoledì 21.07.10 : Lasa - P.so Maloja * ( P.so Stelvio, Bormio, P.so Foscagno, P.so Eira, Livigno, Forcola di Livigno, P.so Bernina, St. Moritz ) * Km. 148 disl. 3.900 m. alla media di 20,2 km / h

Anche oggi il meteo è favorevole e dopo una nutriente colazione, si riprende da dove s’era interrotto ieri, cioè per la pista ciclabile in direzione Passo Stelvio, una delle salite regine di questo tour alpino con i suoi 2.758 m., un vero “ paradiso dei ciclisti “ ! Trovo quasi subito la giusta cadenza, incontrando e salutando a Trafoi alcuni ciclisti della “ banda del pipa “ di Favaro Veneto, poi in vetta, dei vicentini di Thiene con cui ci scattiamo a vicenda qualche fotografia sul “ podio premiazioni “, allestito a doc per gli appassionati ciclisti. Oggi sarà gran bottino per i timbri, per cui già dopo 3,5 km. di discesa, mi fermo nuovamente all’Umbril Pass … Proseguendo la discesa verso Bormio, incrocio un paio di professionisti che salgono ( riconosco Pinotti ) e, giunto alle gallerie, noto subito una piccola colonna d’auto ( sempre nel senso di marcia inverso al mio ) dovuta ad un camion dall’ampia sagoma che s’è incastrato sulla roccia … spero se la siano cavata senza danni a persone … Breve rifornimento d’acqua e via per il Passo Foscagno, salita di 24 km. dalla pendenza regolare al 6 - 7 %: traffico motorizzato pressoché inesistente, tengo bene sul passo, anche se non trovo alcun ciclista; questa zona è un punto franco con presenza di dogana, bello il timbro a secco che la cortese Signora mi appone sul foglio viaggio. Discesone di pochi chilometri ed altrettanto breve salita al Passo Eira ( timbro su un bar alla destra rispetto al mio senso di marcia ), poi breve sosta cibo / acqua alla fontana del bivio con Livigno. Ora m’attende il vento, sempre presente in questa valle e che, nell’orario in cui transito, spira contrario ( Ovest - Est ) al mio senso di marcia; detto fatto, nel tratto di pianura procedo “ a tutta “ anche in fuori sella, alla miserabile velocità di 22 km / h, mentre frotte di ciclisti professionisti scendono a velocità sostenuta dal Passo Forcola !!! Al passo, timbro di rito, discesa di 4 km., e salita di 3 km. all’ 8 % medio che supero agevolmente danzando sui pedali; sono al Passo Bernina, foto ricordo ( sfortunatamente il ghiacciaio è parzialmente nascosto dalle nuvole ) e poche centinaia di metri dopo, come in diversi valichi svizzeri, si trova il classico “ Ospizio “, una fortezza di imponenti proporzioni che offre vitto, alloggio e naturalmente il timbro … La discesa su St. Moritz è pure “ da pedalare “ in diversi tratti, comunque nella prima parte raggiungo il mio apice di velocità massima di tutto tour ( 87 km / h, da brividi !!! ); nei successivi 20 km in Engadina, che in falsopiano verso Ovest portano a Passo Maloja, si nota immediatamente la precisione svizzera: la sede stradale, l’arredo urbano, la pulizia e l’ordine, l’educazione degli automobilisti / motociclisti / ciclisti, l’efficienza della ferrovia retica, insomma un'altra dimensione … Giungo al Passo Maloja scortato a sinistra da surfisti, windsurf e parapendii che volteggiano sopra il Silser See; Giuseppe oggi m’ha anticipato di circa mezz’ora, ed in breve tempo, insediatici nel grazioso alloggio, partiamo con i resoconti di giornata: lui si dimostra soddisfatto ed entusiasta del “ suo Passo Stelvio “, completato con la discesa verso l’Umbrail, la Val Monastero e Glorenza, per un totale di circa 90 km., io pure ho avuto ottime sensazioni durante tutta la giornata. Stasera purtroppo “ padelliamo “ la cena, optando per una  pizza all’esterno di un locale lì vicino, con successivo piccolo disagio per Giuseppe …

6^ Tappa * Giovedì 22.07.10 : P.so Maloja - Faido * ( Chiavenna, P.so Spluga, Splugen, P.so San Bernardino, Biasca ) Km. 180 disl. 2.800 m. alla media di 22,9 km / h

Ormai abbiamo l’orologio biologico, ci svegliamo puntuali appena prima che suoni la sveglia, sempre alle h. 06.50 ! Oggi tappa di media montagna, Giuseppe dirige ad Est verso il Passo Bernina e la Forcola di Livigno, io scendo a Chiavenna ( circa 30 km. in discesa come buon riscaldamento muscolare, inebriante la prima parte lungo la Val Orlegna ) per affrontare il Passo Spluga, punto di passaggio tra le Alpi Retiche e Lepontine: 30 km. con il naso all’insù, che richiedono calma e sangue freddo, in cui si alternano strappi impegnativi con tratti in piano e addirittura discesa; il tratto più spettacolare lo individuo nel tratto centrale, attorno al 15° km., cioè dove si sormontano i tornanti scavati sulla roccia porfirica. Timbro a Montespluga, poi al Passo nemmeno mi fermo e tiro dritto su Splugen con rapida serpentina di tornanti; una decina di chilometri di percorso ondulato ( con rischio d’ entrare erroneamente in autostrada … ), poi sotto con il Passo del San Bernardino dove la salita vera è di 8 km. ( gli ultimi 2 con forte vento ) e le pendenze sono dolci e regolari. Non c’è più il sole e non fa troppo caldo, quindi dopo i bisogni fisiologici ed aver regolarmente timbrato ( il tipo del bar si dimostra poco ospitale … ), in men che non si dica, raggiungo Lostallo, dove ricomincio a pedalare perché la pendenza si attenua decisamente. Siamo a bassa quota ( 400 m. circa ) e fa un gran caldo, ma risalgo il fiume Ticino, nell’omonimo cantone svizzero, senza particolari difficoltà e solamente a Biasca giro leggermente a vuoto, alla ricerca della pista ciclabile; un violento acquazzone pomeridiano mi costringe a trovar riparo sotto un grande salice, quindi pernottiamo a Faido a quota 711 m. In attesa che arrivi Giuseppe ( ha avuto un piccolo contrattempo autostradale … ), faccio anche in tempo a vedere il finale di tappa del Tour de France, che oggi prevede l’arrivo in cima al Col du Tourmalet ! Stasera i servizi igienici sono fuori stanza, ma la camera doppia è spaziosa, per cena tagliatelle ai funghi ( Giuseppe ) e carbonara ( io ) con brindisi a tutta birra ! Dopocena, altro violento acquazzone e a nanna, fiduciosi in meglio per domani !

7^ Tappa * Venerdì 23.07.10 : Faido - Wassen * ( P.so San Gottardo ) Km. 52 disl. 1.400 m. alla media di 19,2 km / h

Dopo aver effettuato le consuete operazioni e nonostante il cielo plumbeo e minaccioso, inforchiamo le biciclette pedalando in direzione Nord - Ovest : sui primi strappi al 5 % ci salutiamo ( le partenze in salita non le ho mai amate troppo ) e ad Airolo puntualmente inizia a piovere. Inizialmente Giuseppe aveva deciso di scalare il Passo Novena, poi saprò che pure lui ha dirottato per il Passo San Gottardo percorrendo la “ Tremola “ ( 13 km. al 7,2 % medio ), strada in sampietrini completamente priva di traffico. Mentre i boati degli spari delle esercitazioni militari rimbombano sulla vallata, saluto una fanciulla ciclista ferma a bordo strada ed intenta a consultare la cartina stradale. Incrocio qualche ciclista attrezzato di bagaglio, è ben equipaggiato e bardato … probabilmente sopra il tempo è peggiore ! In breve si scatena il diluvio accompagnato da violente raffiche di vento negli ultimi 6 km.; comunque non demordo, pur con pendenza non esagerata, riesco a spingere “ solamente “ il 26 ricercando sempre la corsia più scorrevole … Sul Passo trovo rifugio all’Ospizio e mi ristoro con una cioccolata calda, scambiando due parole e gesticolando ( parlo, si fa per dire, un po’ di francese … ) con un tizio tedesco ed una ragazza di Berna, pure loro fradici come pulcini ! Dopo una sosta d’almeno un ora, decido di spararmi la discesa, attraverso Andermatt e raggiungo Wassen decidendo di pernottarvi sperando nel miglioramento meteo per domani. In breve mi raggiunge Giuseppe, anche per lui oggi è stata una mezza Caporetto con solamente mezzo Passo San Gottardo scalato e rapido rientro a Faido per recuperare l’automobile. L’albergo di due anni fa non ha disponibilità, dirottiamo quindi su un altro proprio sulla strada principale: qui richiedono il pagamento anticipato, mah vedremo … intanto andiamo a lavarci e pensiamo positivo !

8^ Tappa * Sabato 24.07.10 : Wassen - Fuhren * ( P.so Susten ) Km. 32 disl. 1.300 m. alla media di 17,2 km / h

Le avvisaglie c’erano tutte … Con senno di poi possiamo sicuramente confermare d’esser rimasti delusi dalla qualità del modesto servizio offerto e della camera che certamente non valeva il prezzo pagato ! Poco male, non c’è tempo per rimuginare, le condizioni meteo sono le medesime di ieri ma si parte ugualmente sotto l’acqua; pronti via, si sale al Susten Pass ( 18 km. di una regolarità mostruosa, pendenze costantemente comprese tra il 6 - 8 % ) con Giuseppe che, oggi in completa versione di Direttore Sportivo, ritarda leggermente la partenza e mi agguanta in auto dopo un terzo di salita. Tra qualche incitamento ed alcune fotografie, raggiungo il culmine pedalando gli ultimi 2 km. sotto l’acqua ghiacciata, il bordo strada invece è già imbiancato dalla nevicata notturna delle ore precedenti; durante la salita comunque, il pensiero è già rivolto alla successiva discesa: che succederà ? Leggermente riparato dalla galleria posta in cima, m’infilo giornale, mantellina e manicotti, con difficoltà allaccio il caschetto e m’avvio: sicuramente ho commesso l’errore di non aver portato i guanti invernali, ma la situazione non sarebbe cambiata di molto. Scendo 12 km. fino a Fuhren, dove mi fermo in un bar a cercar ristoro e calore … I clienti presenti mi guardano basiti … Ho perso la sensibilità sulle dita delle mani, tremo come una foglia bagnata e ho freddo, la titolare mi procura dell’acqua calda e un paio di thè, impiego una buona mezz’ora a riprendermi completamente. Arriva Giuseppe in ammiraglia ( nel frattempo c’eravamo persi di vista tra i nuvoloni a 2.000 m. ) che mi fa compagnia con una birra, poi mi cambio gli indumenti ormai fradici. Termino la “ mini - tappa “ in condizioni peggiori di ieri … Procediamo in auto verso Interlacken ( saltiamo un tratto di circa 120 km, l’unico privo di salite impegnative e quasi di pianura ). Gstaad è troppo lussuosa e costosa per le nostre tasche, già la Svizzera è più cara di suo e c’è pure il torneo internazionale di tennis, figuriamoci … Pernottiamo e ceniamo poco oltre, a Gsteig, sempre nel cantone Bernese e visti gli squarci di cielo sereno, ottimisti per domani.

9 ^ Tappa * Domenica 25.07.10 : Gsteig - Sarre * ( Col du Pillon, Col de la Croix, P.so del Gran Bernardo ) Km. 150 disl. 3.100 m. alla media di 24,6 km / h

L’alloggio era “ andante “ ma cena e colazione direi alla grandissima ! Dopo le “ mini - tappe” dei due giorni precedenti, ripartiamo carichi d’entusiasmo sotto un cielo sereno con aria frizzante, destinazione Aosta per l’incontro pomeridiano con Nicola proveniente in auto da Mestre. Entusiasmo a mille anche per Giuseppe, che si accinge alle pendici di un valico tra i più antichi delle alpi: il Passo del Gran San Bernardo, mancato d’un soffio l’anno scorso ! Io pedalo da subito in salita ed in 7 km. scollino il Col du Pillon ( 1.545 m. ); timbro e foto ricordo, discesa di 5 km. con successiva ascesa di 9 km. fino al Col de la Croix ( 1.775 m. ): qui solamente fotografia e giù a tutta fino ad Ollon, quindi in falsopiano / discesa con vento favorevole a Martigny. Inizia ora un’interminabile salita di 45 km. ( cronometrati in 2 h. 40 m. ), intervallati con tratti di recupero, ma c’è la trappola: i più duri sono i 5,5 km. finali al 10,1 % medio, in cui la strada si arrampica ai 2.473 m. del Passo. I tempi di percorrenza coincidono con quelli di Giuseppe, infatti ci troviamo in vetta per le fotografie: i bei cagnoni San Bernardo non ci sono, stanno riposando in canile poco distante. Qui le nostre strade si dividono ancora, Giuseppe torna a Martigny a recuperare l’auto, io plano su Aosta pennellando un discesone da favola ! Sono appena le h. 15.00 e cerco subito alloggio: centro il bersaglio al terzo tentativo, un grazioso B & B a gestione famigliare, all’interno di un cortile con vista sul Castello di Sarre ! Nicola è in anticipo sulla prevista tabella di marcia ed in breve ci riuniamo anche con Giuseppe; divorando le albicocche acquistate al banchetto francese ( 1 cestino, 7,5 CHF, ladroni !!! ), ciascuno racconta le esperienze di giornata: fantastico, ogni giorno cose nuove da scoprire ed emozioni da condividere ! Su indicazione della graziosa giovane proprietaria, ceniamo a base di piatti locali in una trattoria poco distante dall’alloggio, quindi passeggiata con gelato ad Aosta e tutti a nanna, per oggi può bastare ! Ah, dimenticavo di segnalare il fantastico water dell’appartamentino, modificabile in bidè abbassando semplicemente un pannello … Vedere le foto per credere …

10^ Tappa * Lunedì 26.07.10 : Sarre - Lanslebourg * ( Morgex, P.so del Piccolo San Bernardo, Val d’Isere, Col d’Iseran ) Km. 152 disl. 3.800 m. alla media di 22,4 km / h

Stamane le strade della “ triade “ già si dividono: qualche fotografia di rito in cortile, preparativi delle ammiraglie con relativo passaggio di consegne tra “ Direttori Sportivi “ e saluti alla sposa proprietaria ! Giuseppe recupererà un’altra sposa, la sua, in quel di Torino, prolungando di qualche giorno la vacanza alla ricerca d’un pò di spiritualità in zona lago Maggiore. Noi dirigiamo ad Ovest, sorvegliati dal Monte Bianco ! Un bel cielo azzurro fa da cornice alla prima parte di giornata: sul Piccolo San Bernardo ( il valico più antico che si conosca, Alpi Graie ) bisogna “ salvare la gamba “ in vista dell’Iseran. Trovo subito la giusta cadenza e mi divoro i 23 km. di salita con pendenza media al 6 %; dopo aver timbrato, mi guardo attorno e non vedo né Nicola né l’auto parcheggiata, peccato, avrei scattato volentieri una fotografia con un finto cagnone San Bernardo … La dolce discesa del versante opposto mi proietta a Seez in alta Savoia, ma richiede spesso di pedalare con vigore per mantenere alte velocità; ormai l’Iseran è di fronte, ci siamo … Anche qui trovo subito il passo, nonostante fino a Val d’Isere la salita sia abbastanza discontinua: dalla diga del bivio con Tignes, c’è pure qualche chilometro in discesa / pianura e si attraversa qualche galleria illuminata, negli ultimi 15 km. al 6 % medio poi mi sento sempre meglio e “ metto il turbo “ ( si fa per dire … ), mentre Nicola si sbizzarrisce con cinepresa, macchinetta fotografica, borracce e ristoro volante !!! Lo sto mettendo alla frusta con il “ salto dei pasti “, sembra che finora regga benone ! Al rifugio del Colle ( 2.770 m. ), impreco contro la Signora proprietaria che appone il timbro sul riquadro sbagliato, ok poco male, si ripete … L’ambiente circostante è di una severità impressionante: ghiacciai perenni sullo sfondo di estesissime pietraie con il vento da Nord che soffia in continuazione; breve ristoro con fotografie ricordo e fantastica picchiata su Bonneval sur Arc e Lanslebourg, dove, dopo aver sondato la disponibilità dell’ostello per il pernotto, optiamo per un alberghetto a due stelle dove pure ceniamo ( da segnalare la camera con bagno - tugurio ! ). Il primo giorno del “ nuovo compagno di viaggio / Direttore Sportivo / massaggiatore “ è andato alla grande, Nicola infatti si dimostra parecchio entusiasta delle sue nuove scoperte paesaggistiche, con vallate dominate dalle austere e selvagge montagne del Parco Naturale della Vanoise ! Decidiamo quindi per il massaggio post - tappa ...

11^ Tappa * Martedì 27.07.10 : Lanslebourg - Guillestre * ( Modane, Col du Telegraphe, Valloire, Col du Galibier, Col du Lautaret, Briancon, Col d’Izoard ) Km. 165 disl. 3.500 m. alla media di 23,8 km / h

Nonostante il nuovo Direttore Sportivo, solite abitudini: confermata la sveglia alle h. 06.50 ! Inizialmente sembra nuvoloso, ma bastano pochi chilometri per capire che non sarà così: si staglia infatti un fantastico cielo blu ed un forte vento contrario mi costringe a tratti di pianura / falsopiano ai 20 km / h; comunque fino a St. Michel de Maurienne, si pedala prevalentemente in discesa, quindi attacco il Col du Telegraphe, 12 km. di salita con pendenza media del 7 %: mi scappa quasi la gamba … In vetta una gentile donzella mi scatta una fotografia, poi provvedo per il timbro. Valloire è abbastanza animata di villeggianti e da qui sono altri 18 km. di salita; pedalo in un contesto veramente fantastico, trovo qualche appassionato che sale e del mio passo, mi metto in lettura delle numerose scritte dipinte sull’asfalto in occasione dei vari passaggi del Tour de France. Mi supera Nicola in auto, il clima è ottimo e ci divertiamo entrambi come sappiamo ! Sul Passo si trova un pò di tutto, motociclette, bici, auto, camper, la gente però è misurata e mai troppo caotica; il paesaggio austero di alta montagna e le maestose vedute che spaziano a tutto tondo sul massiccio dell’Ecrins e sul Gran Galibier, mi suscitano emozioni intense che porterò sempre dentro di me ! Una foto la merita senz’altro il cippo in ricordo di Enri Desgrange, fondatore del Tour de France; dopo 8,5 km. di discesa, timbro pure sul Col du Lautaret e mi dirigo velocemente a Briancon, raggiungendo in alcuni tratti i 70 km / h ! Il Col d’Izoard è pure un incanto da cartolina illustrata, non c’è una nuvola e pedalo sempre con buon ritmo, Nicola mi supera ai - 5 dalla vetta ed in cima ascolto con piacere le sue impressioni. Attraversando negli ultimi chilometri un piccolo canyon con rocce a picco sulla strada ( ci troviamo ora nel Parco Naturale del Queyras ), veloce discesa su Guillestre, dove trovo immediatamente sistemazione per il pernotto abbinando una fantasiosa e variegata cena a buffet. C’è parecchio tempo a disposizione, per cui ripetiamo il massaggio propedeutico.

12^ Tappa * Mercoledì 28.07.10 : Guillestre - St. Martin Vesubie * ( Col de Vars, Jausiers, Col de la Bonette, Isola, Col St. Martin ) Km. 150 disl. 3.800 m. alla media di 22,1 km / h

Anche oggi non c’è una nuvola, ci attende l’ultima tappa di “ alta montagna “ e le premesse per un’altra super giornata ci sono tutte … ! Liquidiamo le giuste spettanze al simpatico titolare della struttura e dopo aver rabboccato l’auto di carburante, dirigiamo decisamente a Sud per le Alpi Marittime ! Il primo colle è il Vars ( 2.109 m. ), fatico un pò a trovare il ritmo nei primi chilometri in cui mi ostino con un rapporto troppo corto, poi da metà salita tutto si sistema … In prossimità della vetta mi supera Nicola, che si sbizzarrisce con videocamera, fotografie ed il gravoso compito di recuperare oggetti ricordo e prodotti alimentari di zona da portare a casa: d’ora in poi sarà una ricerca spasmodica ad ogni punto vendita e senza soluzione di continuità … Scollinato il Col de Vars, arrivo a Jausiers con buon piglio ed in leggera discesa, ora c’è il Col de la Bonette, cima Coppi del nostro tour con i suoi 2.802 m. Complessivamente l’ascesa di 24 km. da Nord mi sembra più agevole di quella del versante Sud, affrontata nel 2002; ora in salita pedalo con svariati appassionati: aereo panorama mozzafiato a 360° e clima perfetto, “ un’autentica ascesa al cielo dove osano le aquile “, impossibile chiedere di meglio ! In cima purtroppo non c’è la possibilità di apporre il timbro ma, dopo aver scattato qualche fotografia, raggiungono il passo anche tre simpatici ragazzi con biciclette cariche di bagaglio ( un’americana, un olandese ed uno svizzero ) a cui porgo un’albicocca ciascuno. L’interminabile successiva discesa, praticamente finisce a St Etienne de Tineè, salto sui pedali per superare un dentello di 1 km., poi i successivi 25 km. sono una vera battaglia con il vento contrario. Siamo ora nel territorio del Parco Naturale del Mercantour, attacco l’ultimo colle di giornata, Col St. Martin ( 17 km. di salita, quota 1.500 m. ): questa salita assomiglia molto al Passo Foscagno, pendenza regolare al 6 %, sotto gli incitamenti del Direttore Sportivo mi scateno “ a tutta “ ed apro il gas utilizzando il 39 x 21 - 19, per qualche instante mi sembra d’esser Contador, figuriamoci … Paesaggisticamente il colle non è granchè, quindi dopo breve pausa piombo su St. Martin Vesubie dove con l’aiuto della ragazza dell’azienda soggiorno, trovo subito alloggio; ceniamo poco distante con prelibata pietanza francese, annaffiata con tre birre in due …

13^ Tappa * Giovedì 29.07.10 : St. Martin Vesubie / Mentone / Savona * ( Lantosque, Col de la Porte, Col de l’Ablè, Col de Braus, Sospel, Col Castillon, Menton, Ventimiglia, riviera del ponente ligure ) Km. 210 disl. 2.000 m. alla media di 26,2 km / h

La colazione è stata abbondante e nutriente ma il conto “ salatino “ … Poco importa, è andata ! La meta ormai è “ a tiro “, in 65 km. di brevi salite e colli a bassa quota, sono sull’ultimo colle dell’itinerario previsto ( Col du Castillon 706 m. ): reciproco scambio d’emozioni con Nicola ! Scortato dal fido Direttore Sportivo in ammiraglia e padellando qualche tornante di troppo, fiondo su Mentone e vado dritto al mare … Ora posso dirlo, missione compiuta !!! Il mare è di un bel blu cobalto, ma il “ ritorno alla civiltà “ è traumatico, troppe automobili e caos, nel giro di mezz’ora siamo già a disagio … Certamente si stava meglio tra i monti … Dopo breve cerimonia d’arrivo, qualche fotografia e qualche mandorla, abbiamo tutto il pomeriggio a disposizione per cui risaliamo la riviera di ponente ligure pernottando con cena in quel di Savona; alla reception ci accoglie il simpatico gestore, appassionato podista … Appena il tempo di scaricare i bagagli e si scatena un nubifragio che ripulirà l’aria stantìa del pomeriggio !

14^ Tappa * Venerdì 30.07.10 : Savona - Castellanìa * ( Varrazze, Voltri, P.so del Turchino, Ovada ) Km. 115 disl. 1.000 m. alla media di 26,9 km / h

Cena serale e colazione ok, oggi si va da Serse e Fausto Coppi sulle colline Tortonesi ! Praticamente pedalo a ritroso sul percorso della Milano - Sanremo, Nicola m’attende sul Turchino … La tappa è breve e con dislivello modesto, nella quiete assoluta raggiungiamo Castellanìa attorno all’ora di pranzo, vigilati fin dai paesini sottostanti dalle gigantografie dei due campioni di ciclismo. Il gestore della “ Locanda dell’Airone “ ci fornisce valide indicazioni per il pernotto, a cui ci atteniamo … Una gentile Signora ci accoglie nel suo B & B, 50,00 € in due, compresa colazione e bagno in camera con letti separati, in un contesto da favola !!! In giardino, sotto gli alberi da frutta, trascorriamo un tranquillissimo pomeriggio, cullati dall’amaca e dalla leggera brezza … In più acquistiamo vino, miele e formaggio da fornitori in zona, meglio di così …

15^ Tappa * Sabato 31.07.10 : Carezzano - Piacenza * ( Tortona, Salice Terme, P.so Penice, Bobbio ) Km. 120 disl. 1.200 m. alla media di 26,9 km / h

Oggi ci sveglia il canto del gallo, super colazione, saldo dei debiti ed un “ arrivederci “ alla proprietaria … Siamo stati benissimo e pronti per l’ultima tappa ( purtroppo ! ). Dopo pochi chilometri, a Tortona, scambio qualche parola con un appassionato; tuttavia l’unica asperità di giornata, è rappresentata dal Passo Penice, facile salita appenninica a quota 1.145 m. Dopo aver fatto il pieno d’emozioni e paesaggi da custodire nel bagaglio più importante, quello del cuore, fiancheggiando la destra orografica del fiume Trebbia pedalo “ a tutta “ in direzione Piacenza dove, all’imbocco delle tangenziali, salgo a malincuore in ammiraglia ! Il rientro a Mestre fila liscio come l’olio; la nostra avventura per il momento termina qui ma il pensiero già vola a nuove stimolanti mete … ! La prima è vicina, la Gran Fondo Oeztaler a fine agosto quindi, avanti tutta !!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!

In totale 2.137 km. pedalati attraverso 5 nazioni europee, 35 colli alpini scollinati e un dislivello complessivo indicativo di 39.072 m.

Considerazioni personali : sicuramente ragionando a priori su quest’idea, c’era più di un’incognita: la capacità di recupero fisico tra una tappa e l’altra, la notevole distanza da percorrere, il dislivello totale, l’essere abbastanza fortunati nel trovare meteo favorevole. Al contrario, mi facevano ben sperare la discreta condizione fisica raggiunta e la consapevolezza d’aver un supporto logistico non da poco per la realizzazione del mio progetto: il valido ed imprescindibile contributo di due amici e compagni d’avventura come Giuseppe e Nicola, ragazzi miti ed appassionati, senza i quali avrei fatto veramente poca strada. Ringrazio inoltre le aziende della provincia veneziana RG Impianti S.r.l., VRG Impianti S.r.l., Capiotto Sergio & C. S.n.c. e Venice Nova S.r.l. che nonostante l’attuale crisi economica, hanno appoggiato e sostenuto in modo rilevante il “ Progetto Alpi “.

Considerazioni di 2 amici :

“ Andrea, il cicloturista che diventa anche un gran “ diesel di qualità “


Sono Luigi, Gigi per gli amici e voglio fare alcune considerazioni su ciò che ha fatto Andrea, compiendo questo giro ciclistico delle Alpi.
Mi permetto queste considerazioni, non per piaggeria, non ce né sarebbe motivo, ma con una certa obiettività, che mi deriva dall’esperienza, inizialmente ciclo - turistica e successivamente ciclo - agonistica; in questi ultimi 34 anni di pratica ciclistica ( Andrea era appena nato ) ho pedalato per circa 190.000 km. ed anche questo credo mi dia la competenza per fare alcune osservazioni.
Quando questo tour è stato concepito da Andrea, la mia prima considerazione è stata: “ tu sei un po’ presuntuoso, stai sopravvalutando le tue capacità fisiche “; non solo mi ha smentito, ma è il modo in cui l’ha fatto che è degno d’esser sottolineato.
Andrea ha pedalato per 15 giorni consecutivi, percorrendo più di 2.000 km. con circa 40.000 m. di dislivello; già solo questi numeri dovrebbero lasciare molte persone che masticano un po’ di ciclismo, stupite.
Quello che mi ha impressionato, è stata la velocità media di percorrenza di ciascuna tappa, quasi tutte al di sopra dei 20 km. / h, con delle prestazioni in singola tappa veramente notevoli.
Queste prestazioni sono da paragonare a quelle che compie un agonista di buon livello, dandosi però dei giorni di recupero tra una tappa e l’altra.
Andrea ed io, più di qualche volta usciamo assieme in bicicletta e, proprio per questo, voglio far notare che raramente lui si allena in maniera metodica, seguendo i crismi della preparazione ciclistica; motivo questo di qualche mio rimprovero nei suoi confronti.
Da parte mia quindi: complimenti “ randagione “, sei riuscito ad abbinare uno splendido giro con una grande prestazione atletica.    
Gigi                                                                                                                                                 
                                                                                                                          

L’avventura di cui sopra si narra, considerata all’inizio dal sottoscritto una gita turistica ma dimostratasi invece con il passare dei giorni, per Andrea, un serio impegno agonistico e che mi ha visto protagonista nella nuova ed ironica veste di Direttore Sportivo alias Massaggiatore, è entrata di prepotenza a far parte dei miei ricordi più cari.
Appassionato di montagna e del ciclismo amatoriale, cosa di meglio mi si poteva proporre se non una partecipazione attiva ad un progetto così ambizioso da parte di un Amico che ha ritenuto importante la mia presenza ? Il coinvolgimento emotivo è stato totale, quello legato alla fatica un pò meno, perchè ahimè ha coinvolto a pieno titolo solo Andrea, io mi sono ricavato una partecipazione “ parallela “ ed ho cercato di supportarlo con dei semplici incitamenti, che spero siano stati utili e graditi.
Non posso che sottolineare il pieno compiacimento per questa esaltante e straordinaria “ cavalcata alpina ”, complimentarmi per il grande merito con il quale l’ideatore / realizzatore ha portato a termine il progetto ma soprattutto, esprimere un sentito ringraziamento per l’opportunità offertami confidando in una continua e proficua collaborazione - sempre pronto a salire in … macchina per nuove ed esilaranti “ zingarate ”.
Con affetto, Nicola

Ah dimenticavo: proprio un bel personaggio il nostro “ camoscio depilato ”, sicuramente un altro guascone da iscrivere nella lista degli amici !


                       
                        SUPER !!!



Poesia di un simpatizzante:

Alla fine sei arrivato
assai stanco ed appagato
oltre Nizza ti sei spinto,
niente coppe ma hai pur vinto

Lascia dire a chi non sa, che piacere ci sarà ?
Ogni dura pedalata, è vittoria meritata

Caro amico, corri ancora per noi tutti
che finora non vediamo libertà se non quando tu sei là

Facci vivere nel sogno
d’una prova che è un bisogno,
sforzo umano … la natura …
la tua vita è avventura.

Vinci cime ardite e dure
passi i colli oltre le alture

Caro Andrea, anche il tuo viso quando corri è un paradiso !!!

Grazie Andrea

venerdì 1 agosto 2014

Maratona Dles Dolomites 2014

Il dolore è una sensazione necessaria alla conservazione del nostro corpo, la sofferenza è necessaria alla conservazione della nostra anima,  Il PASSO GIAU è dolore, sofferenza, emozione, alla fine del quale il nostro corpo può urlare la sofferenza gioiosa della nostra anima ciclistica.