lunedì 26 dicembre 2011
MKG CYCLING TEAM 2012
prima uscita ufficiale, 24 dicembre 2011
festeggiamenti con crostata
e poi il mitico motto di Mirco: Nenghe' tant p lu fa', ma quand p lu fa' vdo'....
domenica 25 dicembre 2011
martedì 6 dicembre 2011
10.000 km
Buon allenamento a tutti.
lunedì 5 dicembre 2011
domenica 4 dicembre 2011
Spinetoli (AP)
martedì 29 novembre 2011
martedì 15 novembre 2011
la decisione
sabato 5 novembre 2011
Passo dello STELVIO
lunedì 31 ottobre 2011
gara a Torano Nuovo (TE): lu callarò
testa bassa e pedalareeeeee
campanella ultimo giro, sento la fatica, ma non mollo!!!
finalmente l'arrivo e grande soddisfazione...... peccato che bisogna aspettare un anno per una gara così bella.
venerdì 21 ottobre 2011
venerdì 14 ottobre 2011
sabato 8 ottobre 2011
GARA: GF Monti Ausoni - Prossedi (LT)
Partiti il giorno prima con Max e Giancarlo, siamo arrivati a Prossedi per il ritiro dei pettorali ed arrivati sul posto, dopo 7 mesi lontano da attività agonistiche, ho sentito subito la magia che precede un evento. La gara è andata bene, non avevo programmato nulla, anche perché fino alla settimana precedente ero in vacanza in sardegna, quindi avevo solo intenzione di finirla nel miglior modo possibile ........ divertendomi!!!!!! Ora la prossima prova a Torano Nuovo 30.10.20011, (lu callarò)
martedì 27 settembre 2011
Coperture Continental Grand Prix 4000 S
Data montaggio: 30.08.2011
Colore: nero/nero
venerdì 16 settembre 2011
lunedì 5 settembre 2011
martedì 30 agosto 2011
Prato Selva 1400mt s.l.m.
Si trova ai piedi del Monte Corvo (Gran Sasso); la zona è chiamata anche Colle del vento (a causa della discreta ventosità della zona). I pendii vanno dai 1400 m della zona di parcheggio adiacente all'albergo-rifugio, fino ai 1800 m del Colle Abetone dove sorge la chiesetta dell'alpino.
venerdì 26 agosto 2011
Pendenza Monte Conero
distanza 2,9km
pendenza media 10,55%
* SP1-Caserma Marina Militare
distanza 3,7km
pendenza media 10,27%
sabato 20 agosto 2011
domenica 7 agosto 2011
martedì 2 agosto 2011
allenamenti: salite test Mutignano e Cologna P.
sabato 30/7 giro con Andrea T.
mercoledì 27 luglio 2011
lunedì 25 luglio 2011
Luis Ocaña
Neppure aveva disputato il Giro d’Italia, desideroso com’era di compiere un’impresa che già sapeva di leggenda.
Per come aveva trionfato nei due anni precedenti, sembrava che gli avversari potessero ben poco contro lo strapotere del belga. Era ancora vivo il ricordo della cavalcata pirenaica di due anni prima, quando Eddy si era lanciato in una fuga vittoriosa che aveva strappato applausi a tutti gli addetti ai lavori.
Eppure alla partenza da Mulhouse si respirava un’aria diversa dal solito.
Eddy non aveva dominato come il solito in primavera e c’era chi – come Anquetil – riteneva il belga grande favorito, ma comunque vulnerabile.
Assente Gimondi, la pattuglia degli avversari annoverava, in prima fila, oltre a Thévenet, Zoetemelk e Van Impe, l’agguerrito drappello degli spagnoli: soprattutto Ocaña e Fuente – era facile prevederlo – avrebbero reso difficile la vita al belga in un Tour ricco di salite.
Eddy va subito in giallo, secondo le previsioni, ma sul Puy de Dome, all’ottava frazione, scatta un primo campanello d’allarme, perchè quei quindici secondi di ritardo dal vincitore Ocaña sono qualcosa di più di un semplice dato cronometrico.
A Grenoble, il giorno successivo, c’è la conferma che qualcosa non va: può invocare la scusante di una foratura, ma il minuto e trentasei secondi concessi allo spagnolo della Bic e la perdita della maglia gialla a favore di Zoetemelk scalfiscono l’alone d’imbattibilità del belga.
Il giorno successivo accade l’imprevedibile.
Approfittando di una giornata non eccelsa di Merckx, reduce da una notte tormentata, Luis Ocaña attacca sin dall’avvio in compagnia di Agostinho, Van Impe e Zoetemelk sulle dure rampe della côte de Laffrey, per poi lanciarsi in una cavalcata solitaria che lo vede trionfare a Orcières-Merlette, dove infligge un distacco di otto minuti e quarantadue secondi al belga.
Merckx è spodestato, un vero e proprio regicidio impensabile alla vigilia.
Eddy incassa il colpo ma, dopo il giorno di riposo, parte all’attacco nella tappa di Marsiglia, recuperando poco più di due minuti di ritardo.
Scrive bene Bruno Raschi: ”I morti fanno ancora sette salti. Sarà bene aspettare che diventino freddi, insomma, prima di portarli via”.
La voglia di reagire c’è eccome, ma quello spagnolo con l’aria triste è riuscito a dimostrare che il belga può essere battuto. Non è un corridore qualunque quell’iberico con alle spalle una storia non comune.
Il padre ha lasciato la Spagna quando lui era piccolo per allontanarsi dal franchismo e trovando rifugio in Francia. Luis ha vissuto il resto della sua vita lontano dalla sua terra che non lo amava perché non allineato al regime.
Ottimo passista, forte in salita, ha vinto la Vuelta dell’anno precedente e a cronometro non teme di confrontarsi con i migliori (Gran Premio delle Nazioni e Lugano sono nel suo palmares).
La dimostrazione arriva nella breve cronometro di Albi (la prima tappa del Tour ad essere trasmessa a colori) dove concede al campione fiammingo solo una manciata di secondi.
Quanto alle salite, poi, ha dimostrato di non temere le pendenze più arcigne.
Ci si sarebbe giocato tutto sui Pirenei dove Merckx – era facile prevederlo – avrebbe dato l’anima, prima di passare lo scettro al suo rivale.
La prima delle tre tappe pirenaiche si disputa il 12 luglio: 214,5 km da Revel a Luchon, con il Portet d’Aspet, il Menté e il Portillon.
La frazione è caratterizzata sin dall’inizio da attacchi e contrattacchi. Dopo una cinquantina di chilometri che un terzetto prende il largo: sono Van Katwjk, Martellozzo e Fuente, che incrementano rapidamente il loro vantaggio, sino raggiungere i tre minuti al centesimo chilometro e, addirittura, a superare i sei minuti dopo 120 chilometri di gara. Alle loro spalle si sganciano Guimard, Swerts e poi il nostro Simonetti, che sta disputando un ottimo Tour.
E’ al km 135 che Merckx accelera, staccando di alcuni metri Ocaña, che prontamente si riporta sotto. Il guanto della sfida è lanciato e sul Portet d’Aspet il belga attacca.
Vuole saggiare le condizioni di Ocaña, provare ad innervosirlo, ma la maglia gialla non lo molla ed è il primo a riportarsi sotto, in compagnia di Van Impe.
Fuente, nel frattempo, ha lasciato i compagni di fuga e transita per primo in vetta.
Merckx e Ocaña, in compagnia di Van Impe, Zoetemelk e Thévenet, inseguono a oltre cinque minuti.
Eddy è salito forte, ma l’iberico è in grande spolvero e non mostra il minimo segno di cedimento.
Dopo una breve discesa, comincia la salita del Col de Menté, inserito nel percorso per la prikma volta nel 1966 grazie ad una segnalazione di Luison Bobet.
Merckx è una furia in salita. Letort, che inseguiva Fuente, è presto raggiunto, cosi come Van Springel. Ocaña e Van Impe tengono benissimo le ruote del belga, mentre Zoetemelk accusa un lieve cedimento.
E’ una sfida appassionante, un testa a testa che non può risolversi in parità.
Improvvisamente il cielo si oscura e comincia a piovere.
In vetta, Fuente transita al comando con un vantaggio di quattro minuti e 50 secondi su Merckx Ocaña, Van impre e Zoetemelk, preceduti di poco da Guimard e seguiti a una manciata di secondi da Thévenet.
La pioggia aumenta d’intensità sino a diventare una vera e propria alluvione, e la discesa del Menté si trasforma in un calvario per i corridori. La strada è attraversata da veri e propri torrenti: restare in piedi è un esercizio difficile, perché i freni non rispondono e s’imporrebbe prudenza.
Ma in gioco c’è la vittoria al Tour e Merckx scende come se la strada fosse perfettamente asciutta, rischiando oltre ogni limite. Ocaña potrebbe stare tranquillo, il vantaggio è rassicurante – più di sette minuti – e c’è un altro colle da scalare.
Ma lui non è come Bahamontes, non appartiene alla pur numerosa genìa degli spagnoli timorosi nell’affrontare le discese. Lui è Ocaña, l’uomo che ha umiliato Merckx in salita e che non vuole concedere nemmeno un metro al rivale.
Dopo quattro chilometri di discesa, nell’impostare una curva a sinistra, Merckx sbanda. Sembra di guadare un fiume, tanta è la quantità d’acqua che attraversa la sede stradale.
Il belga tocca con la coscia la parete rocciosa, riesce miracolosamente a mantenere l’equilibrio, ma si sbilancia e subito dopo cade. Si rialza immediatamente e riprende la discesa.
Ocaña, che lo segue dappresso, cade a sua volta. Anche per la maglia gialla le conseguenze della caduta non sono tali da impedirgli di risalire in sella.
Lo stesso Merckx con la coda dell’occhio si avvede della caduta del rivale ma – racconterà nel dopo corsa – gli era sembrato che stesse per rimettersi al suo inseguimento.
Mentre Ocaña si sta rialzando, però, sopraggiunge Zoetemelk che non riesce a frenare e piomba addosso alla maglia gialla sul ciglio della strada.
L’impatto è tremendo e lo spagnolo si accascia al suolo. Il dolore al torace è atroce, straziante. Piange Ocaña, perché sa che il suo sogno è finito.
La notizia scuote il Tour ed è di quelle che lasciano il segno. Si teme il peggio ma, fortunatamente, le prime notizie che giungono dall’ospedale di Saint Gaudens, dove Ocaña è stato trasportato in elicottero, sono rassicuranti: non ci sono fratture, né lesioni interne.
Quasi un miracolo e ci sarà anche chi rimprovererà Ocaña per avere gettato la spugna.
Merck, secondo a Luchon alle spalle di Fuente, rifiuta di indossare la maglia gialla e dopo l’arrivo si reca all’ospedale per sincerarsi delle condizioni del suo avversario. E’ scosso, il belga, e si sussurra anche di un suo possibile ritiro. Poi ci ripensa e chiede, ottenendola, dagli organizzatori l’autorizzazione a non indossare, il giorno successivo, il simbolo del primato in classifica.
Ce l’avrebbe fatta a scalzare Ocaña senza quella caduta nella discesa del Col de Menté? Probabilmente no, ed è per questo che, a distanza di quasi quarant’anni, il Tour del 71 è ricordato come il Tour di Ocaña. Ancor più dell’edizione di due anni dopo che – assente Merckx – vedrà il successo finale del campione iberico.
Una vittoria virtuale, quella del 71, quasi che la corsa si fosse conclusa in quella curva e non sulla pista della “Cipale”, il velodromo di Vincennes (l’arrivo sugli Champs Élysées sarà introdotto nel 1975, mentre fino al 1967 il traguardo finale era stabilito presso il Parc des Princes.)
Chi si trovi oggi a percorrere il Col de Menté si imbatterà in una lastra si marmo apposta nel 1991 su iniziativa del consiglio regionale dei Midi-Pyrénées, sulla quale è inciso cosa accadde quel 12 luglio di vent’anni prima quando, su quella strada trasformata in un torrente, Ocaña abbandonò le sue speranze di vittoria.
Il campione triste era stato definito. E la sfortuna gli sarebbe stata compagna anche dopo la fine della carriera (avvenuta nel 1977) quasi che quella disgraziata caduta fosse un presagio del destino: gravi incidenti d’auto (uno dei quali gli procurò la cecità da un occhio), l’epatite, problemi nella gestione della sua tenuta nel sud della Francia, nella quale produceva vini.
Forse ci fu anche dell’altro e Luis Ocaña si tolse la vita nel 1994: le sue ceneri furono disperse sui Pirenei, al confine tra il Paese dov’era nato e quello nel quale trascorse la sua vita.
L’essenza di Ocaña è ancora lì, nella discesa del Col de Menté.
lunedì 18 luglio 2011
Prati di Tivo "altimetria"
Giro in solitario, non è stata una cronoscalata, ma........
lunghezza: 14,48 km
pendenza: 7,18%
dislivello: 1040 mt
domenica 17 luglio 2011
mercoledì 13 luglio 2011
sabato 9 luglio 2011
sabato 2 luglio 2011
Cupramontana (AN)
mercoledì 29 giugno 2011
VENEZIA
Abbiamo trascorso un week-end bellissimo, un saluto a Nicola, Bepi, Francesco, Giovanna, Nicoletta e Gigi ed un ringraziamento particolare ad Andrea (Ryu) per la sua disponibilità, perchè un amico non si sceglie, si ha la fortuna d'incontrarlo.
un abbraccio a tutti, a presto
domenico
venerdì 24 giugno 2011
domenica 19 giugno 2011
venerdì 17 giugno 2011
martedì 7 giugno 2011
venerdì 27 maggio 2011
lunedì 23 maggio 2011
giro d'italia 2011: GOLA DEI SERRAI

Un po di storia....
La gola dei Serrai di Sottoguda, unica nel suo genere, si trova ai piedi della Marmolada, la Regina delle Dolomiti, estendendosi per circa due Km, nei pressi dell'omonimo abitato con pareti a picco alte centinaia di metri con poco spazio tra l' una e l'altra.
Il gorgoglio dell'acqua tra i sassi, lo stormire degli alberi abbarbicati su ripide rocce parlano dell’eterno ciclo della natura e della lotta tra l' acqua che rode e la roccia che tenacemente si oppone. Entrando in contatto con queste forze è facile rimanerne dolcemente soggiogati, la coscienza del nostro essere viene ad apparire nella sua chiara fragilità.
Tante volte il torrente Pettorina ha cambiato il suo corso insinuandosi tra le pareti della gola, descrivendo panciute protuberanze e profonde concavità.
Da secoli i Serrai sono fonte inesauribile di leggende e miti, come la più famosa di Re Ombro che si narra abitasse nella gola protetto da portoni d' oro massiccio posti all’accesso.

Anche gli uomini hanno inciso in queste rocce segni del loro passaggio; si possono tuttora scorgere i fori praticati sulle pareti per fissare i tronchi di larice, messi a primavera per costruire i ponti della strada che serviva per portare il bestiame al pascolo o per portare il fieno a casa.
Tale manutenzione stradale nella gola era piuttosto gravosa perché ad ogni autunno bisognava smantellare i ponti per lasciare libero sfogo alle piene che col sciogliersi delle nevi avrebbero comunque fatto piazza pulita.
Un tempo i Serrai erano più pericolosi, infatti l' irruenza dell' acqua era superiore, tanto che in una delle zone più strette, a "Sas Taiè", venne scolpito a rilievo il Sacro Cuore ammonimento e benedizione a chi percorreva la gola.
domenica 22 maggio 2011
martedì 10 maggio 2011
venerdì 6 maggio 2011
Offagna (AN)
lunedì 2 maggio 2011
Grottazzolina (FM)
martedì 26 aprile 2011
lunedì 25 aprile 2011
Cermignano (TE)
domenica 24 aprile 2011
venerdì 15 aprile 2011
Ostra (AN)
venerdì 8 aprile 2011
Pendenza Cologna Paese (TE)
martedì 5 aprile 2011
Cologna Paese - Atri Calanchi
domenica 3 aprile 2011
85km
venerdì 1 aprile 2011
60km
lunedì 28 marzo 2011
venerdì 25 marzo 2011
2 uscite in bici
martedì 22 marzo 2011
MARATONA DI ROMA 3:12'49''

Anche se è stata la 1a maratona le aspettative erano diverse, ma oggi ho realizzato di aver fatto una bellissima gara, diversa dalle altre non soltanto per la distanza (il mio garmin ha registrato 42,63 km) ma per l'approccio che ho avuto in gara, mi sono DIVERTITO.
Sin da subito sapevo che oltre ad essere dura, sarebbe stato difficile recuperare, sono partito dall'ultimo cancello, a circa 50 mt da me c'erano i palloncini dei pace 5 ore e qualsiasi programma non avrebbe potuto risolvere quella situazione. Fino al 15km è stata una gara dove il ritmo era dettato dal gruppo perché anche zigzagare era impossibile, tempo 1:15'05'' e real time 1:11'53'', poi mi sono accorto che c'era spazio per provare ad impostare un ritmo diverso e come si può vedere dal file garmin l'ho fatto ma non ho avuto la consapevolezza di poter recuperare e così mi sono lasciato andare sempre ad un ritmo mai forsennato, infatti la frequenza media è stata di 152 bpm 82% mentre la massima 166 bpm 90% raggiunta solo all’ultimo km con un passo di 4’00’’ al km.
Come si evince dal riepilogo TDS, al 5km ero in posizione 5485, ed al 42,195km 878 assoluto e 146 di cat., giudicate voi come è andata.
Un ringraziamento particolare è per la mia ragazza, sempre vicino alle mie esigenze e tutti coloro che mi hanno seguito in questi giorni di allenamento, appuntamento al prossimo anno, ma dal 2° cancello.
GRAZIE A TUTTI, Domenico

lunedì 21 marzo 2011
11° ed ultima settimana: specifico per maratona
venerdì 18 marzo 2011
41° compleanno 17/03/1970

mercoledì 16 marzo 2011
10° settimana: specifico per maratona

- km settimanali: 78
lunedì 14 marzo 2011
giovedì 10 marzo 2011
9° settimana: specifico per maratona
lunedì 7 marzo 2011
RMAR 25km

giovedì 3 marzo 2011
3x5000mt rec. 5'


Se mercoledì scorso ho visto l'inferno con il 3x4000mt rec. 3' e le condizioni meteo che ho trovato, ieri posso dire di esserci stato, ho fatto i 3x5000mt a 4'00''(15km/h) sul tapis roulant, causa alluvione. La tabella di allenamento che ho deciso di fare è ancora dura, vedo ancora corse medie e ripetute lunghe, ma lo scarico dov'è, se si continuano a fare circa 70km settimanali e ancora questi allenamenti massacranti???? Posso conoscere le vostre ultime 2 settimane per maratona? Grazie a quanti collaboreranno.
Domenico
lunedì 28 febbraio 2011
LUNGO LENTO 37km
8° settimana: specifico per maratona

Nella settimana appena trascorsa ho fatto l'ultimo lungo per Roma, in condizioni fisiche e climatiche più che buone, da oggi comincia lo scarico.
riepilogo settimana
lunedì 21: riposo
martedì 22: CL 10km 4'37'' tapis roulant
mercoledì 23: 4x3000mt rec. 3'
giovedì 24: CL 10km 4'42''
venerdì 25: CL 15,5km 4'39''
sabato 26: riposo
domenica 27: Lungo lento 37km 4'36''
giovedì 24 febbraio 2011
3x4000 mt rec. 3'

Nemmeno il tempo di realizzare la bella prestazione di gara che subito si presenta un 3x4000 mt rec. 3’, ovvero l’inferno.... Condizioni climatiche pessime, guadi da superare, fango, vento, neve, pioggia... mancava qualcos'altro??? Comunque portato a casa in 4’08’’ – 4’00’’ – 4’02’’ ma se questa volta sono tornato, la prossima non so???..... 3x5000 mt rec. 5’ preceduto da un LL 35km.
Di positivo si può notare che nell'ultima ripetuta la frequenza è salita fino a 174 bpm e dopo 3' di recupero era di 107 bpm.
Volevo ricordare un pensiero di aldo rock .... non esistono condizioni meteo sfavorevoli ma uomini arrendevoli.
GARA 21km Centobuchi 1:24'50''
lunedì 21 febbraio 2011
7° settimana: specifico per maratona
