LE ALPI PEDALATE IN BICICLETTA
( Dal 17.07.2010 al
31.07.2010 )
1^ tappa
* Sabato 17.07.10 : Trieste - Valbruna ( Tarvisio ) * ( Sistiana,
Gorizia, Cormons, Cividale, Faedis, P.so Monte Croce, Tarcento, P.so Tanamea,
P.so Vrsic / Moistrocca ) Km. 209 disl.
2.472 m .
alla media di 24,45 km / h
Dopo lunghe “ consultazioni topografiche
invernali “ riguardanti le zone interessate al percorso ideale, finalmente ci
siamo, è arrivato il momento della verità ! Giuseppe ed io, ci troviamo di buon
mattino e dopo aver caricato biciclette e bagagli, dirigiamo in quel di Trieste
( Piazza Unità d’Italia ). Lungo l’autostrada, all’altezza di San Giorgio di
Nogaro, primo contrattempo: incolonnamento d’auto per incidente … Dopo
un’andamento a singhiozzo per circa un’ora ed aver letto gli avvisi d’ulteriori
code all’uscita di Trieste Lisert, decidiamo d’anticipare l’uscita a
Redipuglia, raggiungendo velocemente la città giuliana. In Piazza ci attende
Giovanna per “ l’in bocca al lupo “; prepariamo quindi gli attrezzi del mestiere
( bicicletta, indumenti e cibo ) e dopo aver scattato qualche fotografia
beneaugurante, alle h. 08.30 finalmente si pedala ! Giuseppe invece dirige
rapidamente in auto a Tarvisio da cui inizierà la sua pedalata e dove ci diamo
appuntamento per il pomeriggio. Io invece, rispettando l’itinerario previsto,
pedalo in direzione Nord / Ovest attraversando, nelle dolci ondulazioni
carsiche, Sistiana, Gorizia e Cormons; superata Cividale, dopo circa 75 km., un
pò stordito dal gran caldo e dall’elevata umidità, opto per una pausa ristoratrice
ad una fontana: le tubazione sono roventi ed è calda perfino l’acqua che vi
sgorga ! Dopo aver scambiato poche parole con un altro “ assetato “, riparto di
buona lena, consapevole però che questa prima tappa, anche se con poco
dislivello altimetrico, prevede un chilometraggio importante … A Tarcento, “ trovo
subito il passo “ e scollino senza problemi il Passo Tanamea dalle dolci
pendenze, adeguato “ rodaggio “ per i giorni successivi ( lungo la salita,
interessante incontro con uno scoiattolo … ); in vetta il bar è chiuso, per cui
niente timbro, si scatta una fotografia … Attraverso in solitudine, come spesso
capita in queste zone amene, l’ex dogana italo / slovena, e mi fiondo a Bovec (
paese frequentato da svariati appassionati sportivi ) in Slovenia dove
risalendo l’Isonzo, dirigo al Passo Vrsic. La prima parte di salita è “ a
gradini “ e non si sale mai decisamente; incrocio Giuseppe che pedala in senso
opposto per poi affrontare il Passo Predil e dopo breve saluto con scambio
d’opinioni, mi preparo per gli ultimi 9 km. con pendenze spesso a due cifre e
tratti al 13 - 14 % … Nonostante il clima tosto, trovo subito il giusto ritmo (
10 - 11 km / h, non di più … ! ). In vetta ( 1.612 m. ) appongo il primo timbro
sul “ vangelo “ ( foglio / viaggio in cui apporre i timbri dei passi alpini
scalati, utili per ottenere il brevetto ciclistico permanente ) e mi faccio
scattare una fotografia da un escursionista. La discesa del versante opposto
richiede prudenza e velocità moderata, il fondo stradale dei tornati è costituito
in cubetti di porfido piuttosto sconnessi … Breve rifornimento d’acqua a Kranjska
Gora e riprendo a pedalare verso Tarvisio riattraversando l’ex confine,
ricongiungendomi con Giuseppe ( leggermente affaticato ma soddisfatto della
pedalata giornaliera ). Pernottiamo in Valbruna in un grazioso alberghetto, con
cena a tre a casa “ Bacietti “ che ci ospita, con la consueta allegria, nella
sua “ carbona “ austriaca poco oltre il
confine. Poi tre super birre e tutti a nanna … !
2^ Tappa *
Domenica 18.07.10 : Valbruna ( Tarvisio ) - Alverà ( Cortina ) * ( P.so
Pramollo, Tropolach, Kotschach, Valle del Gail, Obertilliach, Dobbiaco,
Carbonin, P.so Tre Croci ) Km. 169 disl. 3.100 m. alla media di 23,9 km / h
Sveglia alle h. 06.50, piove … Dopo
abbondante colazione e qualche chiacchera con la titolare della struttura, si
parte ! Giuseppe percorre in auto la più
veloce statale austriaca che lo conduce a Sillian in breve tempo. Da qui poi pedalerà
“ a piacere “... Io pedalo in direzione Ovest in leggera discesa, fino a
Pontebba accompagnato da una leggera pioggia, poi in salita verso il Passo
Pramollo smette completamente e s’intravede qualche bel squarcio di cielo
azzurro che lascia ben sperare … Anche qui posti solitari, ideali per gli
amanti di questo sport; la salita di 12,5 km. è regolare e mai dalle pendenze feroci.
In vetta, timbro il “ vangelo “ e rapida picchiata su Tropolach dove ormai la
strada è asciutta; da qui a Sillian il percorso è inizialmente ondulato fino a
Kotschach, poi un’interminabile serpentina tortuosa di 40 km. “ incattivita “
da strappi taglia gambe che né fanno un banco di prova impegnativo anche per il
ciclista ben allenato: i bei paesini austriaci le cui case sono spesso ricche
di addobbi floreali, contribuiscono a creare un paesaggio che definirei fiabesco
! Scollino a quota 1.530 m. e dopo breve sosta ristoratrice presso la nostra
ammiraglia parcheggiata a Sillian ( utile in tal senso avere le due chiavi
dell’auto ) rientro in Italia attraversando la verdeggiante Val Pusteria,
Carbonin e Misurina, superando poi agevolmente il Passo Tre Croci ! Anche
l’ultima ascesa di giornata m’ha trasmesso buone sensazioni; solito timbro di
rito e, dopo essermi fermato un paio di volte lungo la discesa a chiedere
informazioni per l’alloggio serale, né trovo uno che fa per noi proprio in
prossimità di Cortina. Definito in breve il tutto, poco dopo mi raggiunge in
auto Giuseppe ( non troppo entusiasta della sua pedalata odierna ), ci
insediamo in alloggio e ceniamo “ di classe “ dai Sardi di fronte a noi ! Un
po’ “ silurati “ dal conto finale, ma per una sera può starci …
3^ Tappa * Lunedì 19.07.10 : Alverà ( Cortina ) - Sarentino * ( P.so
Falzarego, Andraz, P.so Pordoi, P.so Sella, P.so Pinei, Barbiano,
S. Ingenuino, Collalbo, Altopiano Renon ) Km. 141 disl. 3.700 m. alla media di
20,55 km / h
Dopo la giornata uggiosa di ieri e svegliati
alla solita ora dalla soldatessa ( la voce femminile della sveglia del mio telefonino
… ), constatiamo immediatamente un deciso miglioramento meteo ( Tofane completamente
sgombre da nuvole ! ). Giuseppe pedala a ritroso rispetto al percorso di ieri, in
direzione Passo Tre Croci / Misurina, io invece punto la prima vetta di
giornata, cioè il Passo Falzarego: direi tutto bene, pendenze abbordabili,
qualche altro appassionato ciclista viaggia con bagaglio “ corposo “ e i miei pensieri
che volano lontani … Il meteo nel frattempo cambia leggermente in peggio, anche
se i nuvoloni neri non sono mai troppo minacciosi; attacco quindi il Passo
Pordoi e finalmente un po’ di “ bagarre “, ogni tanto ci vuole ! In cima, foto
di rito a fianco al cartello ( c’è una nuova immagine di Coppi e Bartali a
grandezza naturale ), consueto timbro e … piccola corsetta per un “ deposito
cauzionale “ in luogo appartato ! Sul Passo Sella nulla di particolare da
segnalare, poi, dopo aver apposto il timbro, “ plano “ in Val Gardena
nuovamente assolata. Ad Ortisei svolto a sinistra per il Passo Pinei ( salita breve
di 4,5 km., ma con qualche tratto dalle pendenze arcigne ) dove, proprio nel
tratto più impegnativo, saluto e mi complimento con due ragazze che salgono in
city bike. In prossimità dello scollinamento, appongo il timbro dell’albergo /
ristorante e scendo verso Castelrotto e Ponte Gardena; il panorama si apre
veramente a tutto tondo verso il Catinaccio, lo Sciliar, il Renon ed il Pan di
Zucchero. In men che non si dica son già a Ponte Gardena, dove finisce “ la
pacchia “ perché attraversato l’Isarco, svolto a sinistra per Barbiano ( salita
mai affrontata in passato , i primi 5 km. regolari attorno al 7 - 8 %, poi un
lungo mangia e bevi di 13 km. fino a Collalbo, con qualche spietato strappo al
16 % ). E’ quasi fatta, i 7 km. finali che portano allo scollinamento, concedono
dei tratti di “ recupero “, ma la trappola si trova negli ultimi 400 m. con
pendenze al 13 - 14 % ... tengo duro … Al valico né timbro ( c’è solo qualche
abitazione ), né foto perciò scendo a tutta ed affronto i 5 km. finali di
regolare ascesa che mi conducono a Sarentino, dove arrivo contemporaneamente a
Giuseppe verso le h. 16.30 e pernottiamo. Discreta cena sotto l’enorme albero nel
cortile della proprietà, con immancabile birraccia e successiva passeggiata
digestiva sorseggiando la fresca acqua delle innumerevoli fontane del paese … !
Da segnalare la camera elegante e spaziosa ! Oggi, belle sensazioni, ma il
pensiero corre già ai lunghi salitoni delle prossime tappe …
4^ Tappa *
Martedì 20.07.10 : Sarentino - Lasa * ( P.so Pennes, Vipiteno, P.so Giovo,
Merano, Val Venosta ) * Km. 144 disl.
3.100 m. alla media di 23,3 km / h
Consueta sveglia alle h. 06.50: colazione,
raccolta bagaglio e veloce saluto ai motociclisti pure loro in partenza per
nuove mete. Quindi puntiamo a Nord per il Passo Pennes, una salita lunga ma già
affrontata in passato: solamente 3 tornanti intervallati da lunghi drittoni in
costa, peraltro concentrati negli ultimi 9,4 km. di salita all’8,1 % di
pendenza media. Giuseppe ed io, giungiamo in vetta quasi assieme, quindi dopo
aver scattato un paio di fotografie ed aver timbrato il foglio / viaggio, ci
fiondiamo su Vipiteno ( discesa fantastica, veloce e ben asfaltata ) dove
Giuseppe gira la bicicletta per affrontare la salita anche da questo versante.
Io tiro dritto per il Passo Giovo, dove per un tratto di ascesa pedalo assieme
ad un austriaco di Innsbruck, poi né perdo le ruote, la giornata è ancora lunga
… In cima solito capannello di ciclisti e motociclisti ( comunque mai caotico
come nelle pur straordinarie dolomiti ! ) e panorama a 360° sulla Giogaia di
Tessa, il Gran Pilastro ed il Pan di Zucchero; timbro di rito e discesone “ a
tutta “ prima su S. Leonardo in Passiria, poi nella rovente ed assolata Merano.
Da qui, percorro pari - pari il tracciato della parte iniziale del Tour
d’Ortles, pedalando fino a Lasa in leggera salita, ma senza grosse asperità, lungo
la bella ciclabile della Val Venosta. Oggi arrivo a destinazione “ per primo “
quindi dopo breve ricerca, trovo sistemazione con “ una doppia “ e ci
insediamo; cena ( tris di primi e carpaccio ) nel grazioso ma un pò angusto
cortile della proprietà, con vista panoramica sul “ bucato appeso
all’ombrellone da sole della camera “ ( vedi fotografie … ). Dopo cena a spasso
tra i meleti, poi fettona di apfelstrudel con panna ! Ora a nanna, domani c’è un
tappone per camosci ed il ” menù “ presenta pietanze assai appetitose …
5^ Tappa *
Mercoledì 21.07.10 : Lasa - P.so Maloja * ( P.so Stelvio, Bormio, P.so Foscagno, P.so Eira,
Livigno, Forcola di Livigno, P.so Bernina, St. Moritz ) * Km. 148 disl.
3.900 m. alla media di 20,2 km / h
Anche oggi il meteo è favorevole e dopo una nutriente
colazione, si riprende da dove s’era interrotto ieri, cioè per la pista
ciclabile in direzione Passo Stelvio, una delle salite regine di questo tour
alpino con i suoi 2.758 m., un vero “ paradiso dei ciclisti “ ! Trovo quasi
subito la giusta cadenza, incontrando e salutando a Trafoi alcuni ciclisti della
“ banda del pipa “ di Favaro Veneto, poi in vetta, dei vicentini di Thiene con
cui ci scattiamo a vicenda qualche fotografia sul “ podio premiazioni “,
allestito a doc per gli appassionati ciclisti. Oggi sarà gran bottino per i
timbri, per cui già dopo 3,5 km. di discesa, mi fermo nuovamente all’Umbril
Pass … Proseguendo la discesa verso Bormio, incrocio un paio di professionisti
che salgono ( riconosco Pinotti ) e, giunto alle gallerie, noto subito una
piccola colonna d’auto ( sempre nel senso di marcia inverso al mio ) dovuta ad
un camion dall’ampia sagoma che s’è incastrato sulla roccia … spero se la siano
cavata senza danni a persone … Breve rifornimento d’acqua e via per il Passo
Foscagno, salita di 24 km. dalla pendenza regolare al 6 - 7 %: traffico
motorizzato pressoché inesistente, tengo bene sul passo, anche se non trovo
alcun ciclista; questa zona è un punto franco con presenza di dogana, bello il
timbro a secco che la cortese Signora mi appone sul foglio viaggio. Discesone
di pochi chilometri ed altrettanto breve salita al Passo Eira ( timbro su un
bar alla destra rispetto al mio senso di marcia ), poi breve sosta cibo / acqua
alla fontana del bivio con Livigno. Ora m’attende il vento, sempre presente in
questa valle e che, nell’orario in cui transito, spira contrario ( Ovest - Est
) al mio senso di marcia; detto fatto, nel tratto di pianura procedo “ a tutta
“ anche in fuori sella, alla miserabile velocità di 22 km / h, mentre frotte di
ciclisti professionisti scendono a velocità sostenuta dal Passo Forcola !!! Al
passo, timbro di rito, discesa di 4 km., e salita di 3 km. all’ 8 % medio che
supero agevolmente danzando sui pedali; sono al Passo Bernina, foto ricordo (
sfortunatamente il ghiacciaio è parzialmente nascosto dalle nuvole ) e poche
centinaia di metri dopo, come in diversi valichi svizzeri, si trova il classico
“ Ospizio “, una fortezza di imponenti proporzioni che offre vitto, alloggio e naturalmente
il timbro … La discesa su St. Moritz è pure “ da pedalare “ in diversi tratti,
comunque nella prima parte raggiungo il mio apice di velocità massima di tutto
tour ( 87 km / h, da brividi !!! ); nei successivi 20 km in Engadina, che in
falsopiano verso Ovest portano a Passo Maloja, si nota immediatamente la
precisione svizzera: la sede stradale, l’arredo urbano, la pulizia e l’ordine,
l’educazione degli automobilisti / motociclisti / ciclisti, l’efficienza della
ferrovia retica, insomma un'altra dimensione … Giungo al Passo Maloja scortato
a sinistra da surfisti, windsurf e parapendii che volteggiano sopra il Silser
See; Giuseppe oggi m’ha anticipato di circa mezz’ora, ed in breve tempo,
insediatici nel grazioso alloggio, partiamo con i resoconti di giornata: lui si
dimostra soddisfatto ed entusiasta del “ suo Passo Stelvio “, completato con la
discesa verso l’Umbrail, la Val Monastero e Glorenza, per un totale di circa 90
km., io pure ho avuto ottime sensazioni durante tutta la giornata. Stasera
purtroppo “ padelliamo “ la cena, optando per una pizza all’esterno di un locale lì vicino, con
successivo piccolo disagio per Giuseppe …
6^ Tappa *
Giovedì 22.07.10 : P.so Maloja - Faido * ( Chiavenna, P.so Spluga, Splugen, P.so San
Bernardino, Biasca ) Km. 180 disl. 2.800 m. alla media di 22,9 km / h
Ormai abbiamo l’orologio biologico, ci
svegliamo puntuali appena prima che suoni la sveglia, sempre alle h. 06.50 !
Oggi tappa di media montagna, Giuseppe dirige ad Est verso il Passo Bernina e
la Forcola di Livigno, io scendo a Chiavenna ( circa 30 km. in discesa come
buon riscaldamento muscolare, inebriante la prima parte lungo la Val Orlegna )
per affrontare il Passo Spluga, punto di passaggio tra le Alpi Retiche e
Lepontine: 30 km. con il naso all’insù, che richiedono calma e sangue freddo, in
cui si alternano strappi impegnativi con tratti in piano e addirittura discesa;
il tratto più spettacolare lo individuo nel tratto centrale, attorno al 15°
km., cioè dove si sormontano i tornanti scavati sulla roccia porfirica. Timbro
a Montespluga, poi al Passo nemmeno mi fermo e tiro dritto su Splugen con
rapida serpentina di tornanti; una decina di chilometri di percorso ondulato (
con rischio d’ entrare erroneamente in autostrada … ), poi sotto con il Passo
del San Bernardino dove la salita vera è di 8 km. ( gli ultimi 2 con forte
vento ) e le pendenze sono dolci e regolari. Non c’è più il sole e non fa
troppo caldo, quindi dopo i bisogni fisiologici ed aver regolarmente timbrato (
il tipo del bar si dimostra poco ospitale … ), in men che non si dica,
raggiungo Lostallo, dove ricomincio a pedalare perché la pendenza si attenua
decisamente. Siamo a bassa quota ( 400 m. circa ) e fa un gran caldo, ma
risalgo il fiume Ticino, nell’omonimo cantone svizzero, senza particolari
difficoltà e solamente a Biasca giro leggermente a vuoto, alla ricerca della
pista ciclabile; un violento acquazzone pomeridiano mi costringe a trovar riparo
sotto un grande salice, quindi pernottiamo a Faido a quota 711 m. In attesa che
arrivi Giuseppe ( ha avuto un piccolo contrattempo autostradale … ), faccio
anche in tempo a vedere il finale di tappa del Tour de France, che oggi prevede
l’arrivo in cima al Col du Tourmalet ! Stasera i servizi igienici sono fuori
stanza, ma la camera doppia è spaziosa, per cena tagliatelle ai funghi (
Giuseppe ) e carbonara ( io ) con brindisi a tutta birra ! Dopocena, altro
violento acquazzone e a nanna, fiduciosi in meglio per domani !
7^ Tappa *
Venerdì 23.07.10 : Faido - Wassen * ( P.so San Gottardo ) Km. 52 disl.
1.400 m. alla media di 19,2 km / h
Dopo aver effettuato le consuete operazioni
e nonostante il cielo plumbeo e minaccioso, inforchiamo le biciclette pedalando
in direzione Nord - Ovest : sui primi strappi al 5 % ci salutiamo ( le partenze
in salita non le ho mai amate troppo ) e ad Airolo puntualmente inizia a
piovere. Inizialmente Giuseppe aveva deciso di scalare il Passo Novena, poi
saprò che pure lui ha dirottato per il Passo San Gottardo percorrendo la “
Tremola “ ( 13 km. al 7,2 % medio ), strada in sampietrini completamente priva
di traffico. Mentre i boati degli spari delle esercitazioni militari rimbombano
sulla vallata, saluto una fanciulla ciclista ferma a bordo strada ed intenta a
consultare la cartina stradale. Incrocio qualche ciclista attrezzato di
bagaglio, è ben equipaggiato e bardato … probabilmente sopra il tempo è
peggiore ! In breve si scatena il diluvio accompagnato da violente raffiche di
vento negli ultimi 6 km.; comunque non demordo, pur con pendenza non esagerata,
riesco a spingere “ solamente “ il 26 ricercando sempre la corsia più
scorrevole … Sul Passo trovo rifugio all’Ospizio e mi ristoro con una
cioccolata calda, scambiando due parole e gesticolando ( parlo, si fa per dire,
un po’ di francese … ) con un tizio tedesco ed una ragazza di Berna, pure loro
fradici come pulcini ! Dopo una sosta d’almeno un ora, decido di spararmi la
discesa, attraverso Andermatt e raggiungo Wassen decidendo di pernottarvi sperando
nel miglioramento meteo per domani. In breve mi raggiunge Giuseppe, anche per
lui oggi è stata una mezza Caporetto con solamente mezzo Passo San Gottardo
scalato e rapido rientro a Faido per recuperare l’automobile. L’albergo di due
anni fa non ha disponibilità, dirottiamo quindi su un altro proprio sulla strada
principale: qui richiedono il pagamento anticipato, mah vedremo … intanto
andiamo a lavarci e pensiamo positivo !
8^ Tappa *
Sabato 24.07.10 : Wassen - Fuhren * ( P.so Susten ) Km. 32 disl. 1.300 m. alla media di 17,2 km / h
Le avvisaglie c’erano tutte … Con senno di
poi possiamo sicuramente confermare d’esser rimasti delusi dalla qualità del
modesto servizio offerto e della camera che certamente non valeva il prezzo
pagato ! Poco male, non c’è tempo per rimuginare, le condizioni meteo sono le
medesime di ieri ma si parte ugualmente sotto l’acqua; pronti via, si sale al
Susten Pass ( 18 km. di una regolarità mostruosa, pendenze costantemente
comprese tra il 6 - 8 % ) con Giuseppe che, oggi in completa versione di
Direttore Sportivo, ritarda leggermente la partenza e mi agguanta in auto dopo
un terzo di salita. Tra qualche incitamento ed alcune fotografie, raggiungo il
culmine pedalando gli ultimi 2 km. sotto l’acqua ghiacciata, il bordo strada
invece è già imbiancato dalla nevicata notturna delle ore precedenti; durante
la salita comunque, il pensiero è già rivolto alla successiva discesa: che
succederà ? Leggermente riparato dalla galleria posta in cima, m’infilo
giornale, mantellina e manicotti, con difficoltà allaccio il caschetto e
m’avvio: sicuramente ho commesso l’errore di non aver portato i guanti
invernali, ma la situazione non sarebbe cambiata di molto. Scendo 12 km. fino a
Fuhren, dove mi fermo in un bar a cercar ristoro e calore … I clienti presenti
mi guardano basiti … Ho perso la sensibilità sulle dita delle mani, tremo come
una foglia bagnata e ho freddo, la titolare mi procura dell’acqua calda e un
paio di thè, impiego una buona mezz’ora a riprendermi completamente. Arriva
Giuseppe in ammiraglia ( nel frattempo c’eravamo persi di vista tra i nuvoloni
a 2.000 m. ) che mi fa compagnia con una birra, poi mi cambio gli indumenti
ormai fradici. Termino la “ mini - tappa “ in condizioni peggiori di ieri …
Procediamo in auto verso Interlacken ( saltiamo un tratto di circa 120 km, l’unico
privo di salite impegnative e quasi di pianura ). Gstaad è troppo lussuosa e
costosa per le nostre tasche, già la Svizzera è più cara di suo e c’è pure il
torneo internazionale di tennis, figuriamoci … Pernottiamo e ceniamo poco
oltre, a Gsteig, sempre nel cantone Bernese e visti gli squarci di cielo sereno,
ottimisti per domani.
9 ^ Tappa * Domenica 25.07.10 : Gsteig -
Sarre * ( Col du
Pillon, Col de la Croix ,
P.so del Gran Bernardo ) Km. 150 disl. 3.100 m. alla media di 24,6 km / h
L’alloggio era “ andante “ ma cena e
colazione direi alla grandissima ! Dopo le “ mini - tappe” dei due giorni
precedenti, ripartiamo carichi d’entusiasmo sotto un cielo sereno con aria
frizzante, destinazione Aosta per l’incontro pomeridiano con Nicola proveniente
in auto da Mestre. Entusiasmo a mille anche per Giuseppe, che si accinge alle
pendici di un valico tra i più antichi delle alpi: il Passo del Gran San
Bernardo, mancato d’un soffio l’anno scorso ! Io pedalo da subito in salita ed
in 7 km. scollino il Col du Pillon ( 1.545 m. ); timbro e foto ricordo, discesa
di 5 km. con successiva ascesa di 9 km. fino al Col de la Croix ( 1.775 m. ):
qui solamente fotografia e giù a tutta fino ad Ollon, quindi in falsopiano /
discesa con vento favorevole a Martigny. Inizia ora un’interminabile salita di
45 km. ( cronometrati in 2 h. 40 m. ), intervallati con tratti di recupero, ma
c’è la trappola: i più duri sono i 5,5 km. finali al 10,1 % medio, in cui la
strada si arrampica ai 2.473 m. del Passo. I tempi di percorrenza coincidono con
quelli di Giuseppe, infatti ci troviamo in vetta per le fotografie: i bei
cagnoni San Bernardo non ci sono, stanno riposando in canile poco distante. Qui
le nostre strade si dividono ancora, Giuseppe torna a Martigny a recuperare
l’auto, io plano su Aosta pennellando un discesone da favola ! Sono appena le
h. 15.00 e cerco subito alloggio: centro il bersaglio al terzo tentativo, un
grazioso B & B a gestione famigliare, all’interno di un cortile con vista
sul Castello di Sarre ! Nicola è in anticipo sulla prevista tabella di marcia
ed in breve ci riuniamo anche con Giuseppe; divorando le albicocche acquistate
al banchetto francese ( 1 cestino, 7,5 CHF, ladroni !!! ), ciascuno racconta le
esperienze di giornata: fantastico, ogni giorno cose nuove da scoprire ed emozioni
da condividere ! Su indicazione della graziosa giovane proprietaria, ceniamo a
base di piatti locali in una trattoria poco distante dall’alloggio, quindi
passeggiata con gelato ad Aosta e tutti a nanna, per oggi può bastare ! Ah,
dimenticavo di segnalare il fantastico water dell’appartamentino, modificabile
in bidè abbassando semplicemente un pannello … Vedere le foto per credere …
10^ Tappa *
Lunedì 26.07.10 : Sarre - Lanslebourg * ( Morgex, P.so del Piccolo San Bernardo,
Val d’Isere, Col d’Iseran ) Km. 152 disl. 3.800 m. alla media di 22,4 km / h
Stamane le strade della “ triade “ già si
dividono: qualche fotografia di rito in cortile, preparativi delle ammiraglie con
relativo passaggio di consegne tra “ Direttori Sportivi “ e saluti alla sposa
proprietaria ! Giuseppe recupererà un’altra sposa, la sua, in quel di Torino,
prolungando di qualche giorno la vacanza alla ricerca d’un pò di spiritualità
in zona lago Maggiore. Noi dirigiamo ad Ovest, sorvegliati dal Monte Bianco ! Un
bel cielo azzurro fa da cornice alla prima parte di giornata: sul Piccolo San
Bernardo ( il valico più antico che si conosca, Alpi Graie ) bisogna “ salvare
la gamba “ in vista dell’Iseran. Trovo subito la giusta cadenza e mi divoro i 23
km. di salita con pendenza media al 6 %; dopo aver timbrato, mi guardo attorno
e non vedo né Nicola né l’auto parcheggiata, peccato, avrei scattato volentieri
una fotografia con un finto cagnone San Bernardo … La dolce discesa del
versante opposto mi proietta a Seez in alta Savoia, ma richiede spesso di
pedalare con vigore per mantenere alte velocità; ormai l’Iseran è di fronte, ci
siamo … Anche qui trovo subito il passo, nonostante fino a Val d’Isere la
salita sia abbastanza discontinua: dalla diga del bivio con Tignes, c’è pure qualche
chilometro in discesa / pianura e si attraversa qualche galleria illuminata,
negli ultimi 15 km. al 6 % medio poi mi sento sempre meglio e “ metto il turbo
“ ( si fa per dire … ), mentre Nicola si sbizzarrisce con cinepresa,
macchinetta fotografica, borracce e ristoro volante !!! Lo sto mettendo alla frusta
con il “ salto dei pasti “, sembra che finora regga benone ! Al rifugio del
Colle ( 2.770 m. ), impreco contro la Signora proprietaria che appone il timbro
sul riquadro sbagliato, ok poco male, si ripete … L’ambiente circostante è di
una severità impressionante: ghiacciai perenni sullo sfondo di estesissime
pietraie con il vento da Nord che soffia in continuazione; breve ristoro con
fotografie ricordo e fantastica picchiata su Bonneval sur Arc e Lanslebourg, dove,
dopo aver sondato la disponibilità dell’ostello per il pernotto, optiamo per un
alberghetto a due stelle dove pure ceniamo ( da segnalare la camera con bagno -
tugurio ! ). Il primo giorno del “ nuovo compagno di viaggio / Direttore
Sportivo / massaggiatore “ è andato alla grande, Nicola infatti si dimostra parecchio
entusiasta delle sue nuove scoperte paesaggistiche, con vallate dominate dalle
austere e selvagge montagne del Parco Naturale della Vanoise ! Decidiamo quindi
per il massaggio post - tappa ...
11^ Tappa *
Martedì 27.07.10 : Lanslebourg - Guillestre * ( Modane, Col
du Telegraphe, Valloire, Col du Galibier, Col du Lautaret, Briancon, Col d’Izoard
) Km. 165 disl.
3.500 m. alla media di 23,8 km / h
Nonostante il nuovo Direttore Sportivo,
solite abitudini: confermata la sveglia alle h. 06.50 ! Inizialmente sembra
nuvoloso, ma bastano pochi chilometri per capire che non sarà così: si staglia
infatti un fantastico cielo blu ed un forte vento contrario mi costringe a
tratti di pianura / falsopiano ai 20 km / h; comunque fino a St. Michel de
Maurienne, si pedala prevalentemente in discesa, quindi attacco il Col du
Telegraphe, 12 km. di salita con pendenza media del 7 %: mi scappa quasi la
gamba … In vetta una gentile donzella mi scatta una fotografia, poi provvedo
per il timbro. Valloire è abbastanza animata di villeggianti e da qui sono
altri 18 km. di salita; pedalo in un contesto veramente fantastico, trovo
qualche appassionato che sale e del mio passo, mi metto in lettura delle
numerose scritte dipinte sull’asfalto in occasione dei vari passaggi del Tour
de France. Mi supera Nicola in auto, il clima è ottimo e ci divertiamo entrambi
come sappiamo ! Sul Passo si trova un pò di tutto, motociclette, bici, auto,
camper, la gente però è misurata e mai troppo caotica; il paesaggio austero di
alta montagna e le maestose vedute che spaziano a tutto tondo sul massiccio
dell’Ecrins e sul Gran Galibier, mi suscitano emozioni intense che porterò
sempre dentro di me ! Una foto la merita senz’altro il cippo in ricordo di Enri
Desgrange, fondatore del Tour de France; dopo 8,5 km. di discesa, timbro pure
sul Col du Lautaret e mi dirigo velocemente a Briancon, raggiungendo in alcuni
tratti i 70 km / h ! Il Col d’Izoard è pure un incanto da cartolina illustrata,
non c’è una nuvola e pedalo sempre con buon ritmo, Nicola mi supera ai - 5
dalla vetta ed in cima ascolto con piacere le sue impressioni. Attraversando
negli ultimi chilometri un piccolo canyon con rocce a picco sulla strada ( ci
troviamo ora nel Parco Naturale del Queyras ), veloce discesa su Guillestre, dove
trovo immediatamente sistemazione per il pernotto abbinando una fantasiosa e variegata
cena a buffet. C’è parecchio tempo a disposizione, per cui ripetiamo il
massaggio propedeutico.
12^ Tappa *
Mercoledì 28.07.10 : Guillestre - St. Martin Vesubie * ( Col de Vars,
Jausiers, Col de la Bonette ,
Isola, Col St. Martin ) Km. 150 disl. 3.800 m. alla media di 22,1 km / h
Anche oggi non c’è una nuvola, ci attende
l’ultima tappa di “ alta montagna “ e le premesse per un’altra super giornata
ci sono tutte … ! Liquidiamo le giuste spettanze al simpatico titolare della
struttura e dopo aver rabboccato l’auto di carburante, dirigiamo decisamente a
Sud per le Alpi Marittime ! Il primo colle è il Vars ( 2.109 m. ), fatico un pò
a trovare il ritmo nei primi chilometri in cui mi ostino con un rapporto troppo
corto, poi da metà salita tutto si sistema … In prossimità della vetta mi
supera Nicola, che si sbizzarrisce con videocamera, fotografie ed il gravoso
compito di recuperare oggetti ricordo e prodotti alimentari di zona da portare
a casa: d’ora in poi sarà una ricerca spasmodica ad ogni punto vendita e senza
soluzione di continuità … Scollinato il Col de Vars, arrivo a Jausiers con buon
piglio ed in leggera discesa, ora c’è il Col de la Bonette, cima Coppi del
nostro tour con i suoi 2.802 m. Complessivamente l’ascesa di 24 km. da Nord mi
sembra più agevole di quella del versante Sud, affrontata nel 2002; ora in
salita pedalo con svariati appassionati: aereo panorama mozzafiato a 360° e
clima perfetto, “ un’autentica ascesa al cielo dove osano le aquile “, impossibile
chiedere di meglio ! In cima purtroppo non c’è la possibilità di apporre il
timbro ma, dopo aver scattato qualche fotografia, raggiungono il passo anche tre
simpatici ragazzi con biciclette cariche di bagaglio ( un’americana, un
olandese ed uno svizzero ) a cui porgo un’albicocca ciascuno. L’interminabile
successiva discesa, praticamente finisce a St Etienne de Tineè, salto sui
pedali per superare un dentello di 1 km., poi i successivi 25 km. sono una vera
battaglia con il vento contrario. Siamo ora nel territorio del Parco Naturale
del Mercantour, attacco l’ultimo colle di giornata, Col St. Martin ( 17 km. di
salita, quota 1.500 m. ): questa salita assomiglia molto al Passo Foscagno,
pendenza regolare al 6 %, sotto gli incitamenti del Direttore Sportivo mi
scateno “ a tutta “ ed apro il gas utilizzando il 39 x 21 - 19, per qualche
instante mi sembra d’esser Contador, figuriamoci … Paesaggisticamente il colle
non è granchè, quindi dopo breve pausa piombo su St. Martin Vesubie dove con
l’aiuto della ragazza dell’azienda soggiorno, trovo subito alloggio; ceniamo
poco distante con prelibata pietanza francese, annaffiata con tre birre in due
…
13^ Tappa *
Giovedì 29.07.10 : St. Martin Vesubie / Mentone / Savona * ( Lantosque, Col
de la Porte ,
Col de l’Ablè, Col de Braus, Sospel, Col Castillon, Menton, Ventimiglia, riviera del ponente
ligure ) Km. 210 disl.
2.000 m. alla media di 26,2 km / h
La colazione è stata abbondante e nutriente ma
il conto “ salatino “ … Poco importa, è andata ! La meta ormai è “ a tiro “, in
65 km. di brevi salite e colli a bassa quota, sono sull’ultimo colle
dell’itinerario previsto ( Col du Castillon 706 m. ): reciproco scambio
d’emozioni con Nicola ! Scortato dal fido Direttore Sportivo in ammiraglia e padellando
qualche tornante di troppo, fiondo su Mentone e vado dritto al mare … Ora posso
dirlo, missione compiuta !!! Il mare è di un bel blu cobalto, ma il “ ritorno
alla civiltà “ è traumatico, troppe automobili e caos, nel giro di mezz’ora
siamo già a disagio … Certamente si stava meglio tra i monti … Dopo breve cerimonia
d’arrivo, qualche fotografia e qualche mandorla, abbiamo tutto il pomeriggio a
disposizione per cui risaliamo la riviera di ponente ligure pernottando con
cena in quel di Savona; alla reception ci accoglie il simpatico gestore, appassionato
podista … Appena il tempo di scaricare i bagagli e si scatena un nubifragio che
ripulirà l’aria stantìa del pomeriggio !
14^ Tappa *
Venerdì 30.07.10 : Savona - Castellanìa * ( Varrazze, Voltri, P.so del Turchino,
Ovada ) Km. 115 disl.
1.000 m. alla media di 26,9 km / h
Cena serale e colazione ok, oggi si va da
Serse e Fausto Coppi sulle colline Tortonesi ! Praticamente pedalo a ritroso sul
percorso della Milano - Sanremo, Nicola m’attende sul Turchino … La tappa è
breve e con dislivello modesto, nella quiete assoluta raggiungiamo Castellanìa attorno
all’ora di pranzo, vigilati fin dai paesini sottostanti dalle gigantografie dei
due campioni di ciclismo. Il gestore della “ Locanda dell’Airone “ ci fornisce
valide indicazioni per il pernotto, a cui ci atteniamo … Una gentile Signora ci
accoglie nel suo B & B, 50,00 € in due, compresa colazione e bagno in
camera con letti separati, in un contesto da favola !!! In giardino, sotto gli
alberi da frutta, trascorriamo un tranquillissimo pomeriggio, cullati
dall’amaca e dalla leggera brezza … In più acquistiamo vino, miele e formaggio
da fornitori in zona, meglio di così …
15^ Tappa *
Sabato 31.07.10 : Carezzano - Piacenza * ( Tortona, Salice Terme, P.so Penice,
Bobbio ) Km. 120 disl.
1.200 m. alla media di 26,9 km / h
Oggi ci sveglia il canto del gallo, super
colazione, saldo dei debiti ed un “ arrivederci “ alla proprietaria … Siamo
stati benissimo e pronti per l’ultima tappa ( purtroppo ! ). Dopo pochi
chilometri, a Tortona, scambio qualche parola con un appassionato; tuttavia
l’unica asperità di giornata, è rappresentata dal Passo Penice, facile salita
appenninica a quota 1.145 m. Dopo aver fatto il pieno d’emozioni e paesaggi da
custodire nel bagaglio più importante, quello del cuore, fiancheggiando la
destra orografica del fiume Trebbia pedalo “ a tutta “ in direzione Piacenza dove,
all’imbocco delle tangenziali, salgo a malincuore in ammiraglia ! Il rientro a
Mestre fila liscio come l’olio; la nostra avventura per il momento termina qui
ma il pensiero già vola a nuove stimolanti mete … ! La prima è vicina, la Gran
Fondo Oeztaler a fine agosto quindi, avanti tutta !!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
In
totale 2.137 km. pedalati attraverso 5 nazioni europee, 35 colli alpini
scollinati e un dislivello complessivo indicativo di 39.072 m.
Considerazioni
personali : sicuramente ragionando
a priori su quest’idea, c’era più di un’incognita: la capacità di recupero
fisico tra una tappa e l’altra, la notevole distanza da percorrere, il
dislivello totale, l’essere abbastanza fortunati nel trovare meteo favorevole. Al
contrario, mi facevano ben sperare la discreta condizione fisica raggiunta e la
consapevolezza d’aver un supporto logistico non da poco per la realizzazione
del mio progetto: il valido ed imprescindibile contributo di due amici e compagni
d’avventura come Giuseppe e Nicola, ragazzi miti ed appassionati, senza i quali
avrei fatto veramente poca strada. Ringrazio inoltre le aziende della provincia
veneziana RG Impianti S.r.l., VRG Impianti S.r.l., Capiotto Sergio & C. S.n.c.
e Venice Nova S.r.l. che nonostante l’attuale crisi economica, hanno appoggiato
e sostenuto in modo rilevante il “ Progetto Alpi “.
Considerazioni
di 2 amici :
“ Andrea, il cicloturista che diventa
anche un gran “ diesel di qualità “
Sono Luigi,
Gigi per gli amici e voglio fare alcune considerazioni su ciò che ha fatto
Andrea, compiendo questo giro ciclistico delle Alpi.
Mi permetto
queste considerazioni, non per piaggeria, non ce né sarebbe motivo, ma con una certa
obiettività, che mi deriva dall’esperienza, inizialmente ciclo - turistica e
successivamente ciclo - agonistica; in questi ultimi 34 anni di pratica
ciclistica ( Andrea era appena nato ) ho pedalato per circa 190.000 km. ed
anche questo credo mi dia la competenza per fare alcune osservazioni.
Quando questo
tour è stato concepito da Andrea, la mia prima considerazione è stata: “ tu sei
un po’ presuntuoso, stai sopravvalutando le tue capacità fisiche “; non solo mi
ha smentito, ma è il modo in cui l’ha fatto che è degno d’esser sottolineato.
Andrea ha
pedalato per 15 giorni consecutivi, percorrendo più di 2.000 km. con circa
40.000 m. di dislivello; già solo questi numeri dovrebbero lasciare molte
persone che masticano un po’ di ciclismo, stupite.
Quello che mi
ha impressionato, è stata la velocità media di percorrenza di ciascuna tappa,
quasi tutte al di sopra dei 20 km. / h, con delle prestazioni in singola tappa
veramente notevoli.
Queste
prestazioni sono da paragonare a quelle che compie un agonista di buon livello,
dandosi però dei giorni di recupero tra una tappa e l’altra.
Andrea ed io,
più di qualche volta usciamo assieme in bicicletta e, proprio per questo,
voglio far notare che raramente lui si allena in maniera metodica, seguendo i
crismi della preparazione ciclistica; motivo questo di qualche mio rimprovero
nei suoi confronti.
Da parte mia
quindi: complimenti “ randagione “, sei riuscito ad abbinare uno splendido giro
con una grande prestazione atletica.
Gigi
L’avventura
di cui sopra si narra, considerata all’inizio dal sottoscritto una gita
turistica ma dimostratasi invece con il passare dei giorni, per Andrea, un serio
impegno agonistico e che mi ha visto protagonista nella nuova ed ironica veste
di Direttore Sportivo alias Massaggiatore, è entrata di prepotenza a far parte
dei miei ricordi più cari.
Appassionato
di montagna e del ciclismo amatoriale, cosa di meglio mi si poteva proporre se
non una partecipazione attiva ad un progetto così ambizioso da parte di un
Amico che ha ritenuto importante la mia presenza ? Il coinvolgimento emotivo è
stato totale, quello legato alla fatica un pò meno, perchè ahimè ha coinvolto a
pieno titolo solo Andrea, io mi sono ricavato una partecipazione “ parallela “ ed
ho cercato di supportarlo con dei semplici incitamenti, che spero siano stati
utili e graditi.
Non posso che
sottolineare il pieno compiacimento per questa esaltante e straordinaria “ cavalcata
alpina ”, complimentarmi per il grande merito con il quale l’ideatore / realizzatore
ha portato a termine il progetto ma soprattutto, esprimere un sentito
ringraziamento per l’opportunità offertami confidando in una continua e
proficua collaborazione - sempre pronto a salire in … macchina per nuove ed
esilaranti “ zingarate ”.
Con affetto,
Nicola
Ah
dimenticavo: proprio un bel personaggio il nostro “ camoscio depilato ”,
sicuramente un altro guascone da iscrivere nella lista degli amici !
SUPER !!!
Poesia
di un simpatizzante:
Alla fine sei arrivato
assai stanco ed appagato
oltre Nizza ti sei spinto,
niente coppe ma hai pur vinto
Lascia dire a chi non sa, che piacere ci
sarà ?
Ogni dura pedalata, è vittoria meritata
Caro amico, corri ancora per noi tutti
che finora non vediamo libertà se non
quando tu sei là
Facci vivere nel sogno
d’una prova che è un bisogno,
sforzo umano … la natura …
la tua vita è avventura.
Vinci cime ardite e dure
passi i colli oltre le alture
Caro Andrea, anche il tuo viso quando
corri è un paradiso !!!
Grazie Andrea
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