lunedì 26 dicembre 2011

MKG CYCLING TEAM 2012

da sinistra: Mario Giangrande, Andrea Di Giuseppe, Mirco Catone, Antonio Castorani, Massimiliano Leoni, Daniele Capone, Stefano, Luca Di Panfilo, Giancarlo Di Domenico, io, accosciati da sn: Carlo Perpetuini e Fabio Mantovani
prima uscita ufficiale, 24 dicembre 2011
festeggiamenti con crostata
e poi il mitico motto di Mirco: Nenghe' tant p lu fa', ma quand p lu fa' vdo'....

martedì 6 dicembre 2011

10.000 km

Dopo la maratona di Roma 20.03.2011, ovvero poco più di 8 mesi fa, ho raggiunto 10.000 km in bici, senza tener conto degli allenamenti sui rulli e le volte che non ho usato il garmin (spento per la batteria o dimenticato a casa) ma a questo aggiungerei le 150 uscite che portano una media di 4/5 uscite settimanali.
Buon allenamento a tutti.

domenica 4 dicembre 2011

Spinetoli (AP)

Per chiudere una settimana , già di per sè massacrante con 2 giorni dedicati alle S.F.R., ieri 100km, oggi 125km o 4h25'

martedì 15 novembre 2011

la decisione

Per il prossimo anno farò solo ciclismo, quindi niente corsa, non so se è stata una decisione saggia ma ho investito troppo (denaro e tempo) e quindi voglio vedere quali sono le possibilità di miglioramento che ho. Il programma è già cominciato con un allenamento di qualità S.F.R. 8x4’ rec. 3’ e 2 salite sotto soglia e siamo solo all’inizio.

sabato 5 novembre 2011

Passo dello STELVIO

Il passo dello Stelvio è una salita affascinante e impegnativa da entrambi i versanti italiani: il più difficile è però quello altoatesino che, a partire da Prato allo Stelvio (915 m s.l.m.), sale per quasi 26 km con pendenze via via crescenti (circa l'11% nell'ultimo chilometro). La prima parte della salita (primi 8 km) è la più pedalabile con pendenze intorno al 5%. Poi, superato il bivio per Solda dopo un falsopiano, iniziano i 48 tornanti con pendenze medie intorno all'8-9%. Si sale regolari fino al passo con gli ultimi km un po' più duri dei precedenti. Il dislivello supera i 1800 m. La pendenza media è del 7,7%, la pendenza massima è dell'11%.
Sul versante lombardo la salita inizia da Bormio (1225 m s.l.m.) ed è lunga circa 21,5 km e conta 36 tornanti; dopo circa 15 km vi è il Pian di Grembo un tratto di circa un chilometro con pendenze modeste. Gli ultimi 2-3 km, i più duri, si attestano intorno all'8%. La pendenza media è del 7,1%, quella massima del 9,5% (tra il km 10 e il km 11), per un dislivello che supera i 1500 m. Esiste poi un terzo accesso al passo che parte da Santa Maria Val Monastero (1375 m s.l.m.) nel comune svizzero di Val Müstair e per buona parte corre in territorio elvetico, per poi ricongiungersi in località Giogo di Santa Maria-Passo dell'Umbrail (2503 m s.l.m.) al versante di Bormio, a circa 3 km dalla vetta dello Stelvio. La strada che porta fino al valico italo-svizzero è lunga circa 13 km, si presenta stretta (per 2,5 chilometri sterrata) e pendente, con punte fino al 14%. Il dislivello supera i 1100 m. La quota elevata che si raggiunge e la conseguente rarefazione dell'aria[ complicano ulteriormente la scalata. Ogni anno vengono organizzate due gare ciclistiche per amatori sulle strade del passo dello Stelvio: (1) a inizio di luglio l'US Bormiese organizza la gara sul versante valtellinese con partenza a Bormio. (2) a metà luglio L'ARSV Vinschgau organizza la gara sul versante altoatesino con partenza a Prato allo Stelvio. Lo Stelvio e il Giro Lo Stelvio è diventato famoso nel mondo del ciclismo quando, nel 1953, è stato inserito per la prima volta nel tracciato del Giro d'Italia, ed è stato teatro di una delle ultime grandi imprese di Fausto Coppi: nella penultima tappa, da Bolzano a Bormio, il Campionissimo ormai trentaquattrenne staccò il leader della classifica, lo svizzero Hugo Koblet, conquistò la maglia rosa e vinse il suo quinto e ultimo Giro. In seguito il Giro ha affrontato diverse altre volte lo Stelvio dall'uno o dall'altro versante, più spesso da quello altoatesino. Nel 1975 vi fu posto addirittura l'arrivo dell'ultima tappa, e si assistette a un appassionante duello tra Fausto Bertoglio, leader della classifica, e lo spagnolo Francisco Galdós che lo seguiva a soli 40". Galdos tentò in tutti i modi di staccare Bertoglio, ma dovette accontentarsi della vittoria di tappa: i filmati mostrano l'insolita scena del vincitore che taglia il traguardo a capo chino, mentre il secondo dietro di lui esulta e festeggia a braccia alzate. Ogni volta che il Giro è passato sullo Stelvio (6 volte dal 1965) questo è stato "Cima Coppi" in quanto passo più alto della corsa. L'inserimento dello Stelvio nel percorso del Giro presenta sempre qualche rischio logistico: a fine maggio/inizio giugno le condizioni atmosferiche sulle Alpi non sono ancora pienamente stabilizzate come accade invece in piena estate e perciò sono ancora possibili delle nevicate: più di una volta è stato necessario annullare la tappa ripiegando su percorsi alternativi per l'impraticabilità della strada. Assieme all'altra difficoltà logistica di sgombrare in tempo, in alcune annate, la strada dalla neve, sono probabilmente questi i motivi che hanno spinto gli organizzatori del Giro negli ultimi decenni ad evitare sempre più questa ascesa in favore di altre salite tirolesi-valtellinesi meno critiche. Nel 2010, per la prima volta, il passo è stato traguardo di una tappa del Giro Donne, il giro d'Italia femminile, che ha visto prevalere la statunitense Mara Abbott. Nel Giro d'Italia 2012 il valico ritornerà al centro dell'attenzione insieme al Passo del Mortirolo, infatti entrambi verranno scalati nella stessa tappa il 26 maggio 2012.

lunedì 31 ottobre 2011

gara a Torano Nuovo (TE): lu callarò

l'anno scorso spettatore, quest'anno ATTORE.
testa bassa e pedalareeeeee
campanella ultimo giro, sento la fatica, ma non mollo!!!
finalmente l'arrivo e grande soddisfazione...... peccato che bisogna aspettare un anno per una gara così bella.

venerdì 14 ottobre 2011

sabato 8 ottobre 2011

GARA: GF Monti Ausoni - Prossedi (LT)


Dopo tante uscite, mi sembrava logico dargli un senso ed ho fatto l'esordio in gara nell'ultima prova del campionato nazionale di gran fondo e fondo amatoriale 2011, Prossedi 02.10.2011
Partiti il giorno prima con Max e Giancarlo, siamo arrivati a Prossedi per il ritiro dei pettorali ed arrivati sul posto, dopo 7 mesi lontano da attività agonistiche, ho sentito subito la magia che precede un evento. La gara è andata bene, non avevo programmato nulla, anche perché fino alla settimana precedente ero in vacanza in sardegna, quindi avevo solo intenzione di finirla nel miglior modo possibile ........ divertendomi!!!!!! Ora la prossima prova a Torano Nuovo 30.10.20011, (lu callarò)

Cenni geografici sui Monti Ausoni
I monti Ausoni sono un gruppo montuoso dell'Italia centrale, appartenente all'Antiappennino laziale, contenuto interamente nel Lazio meridionale. Confinano con i monti Lepini a nord e i monti Aurunci a sud. Si tratta di montagne di modesta altitudine: le cime più elevate sono la Cima del Nibbio, con 1152 metri  sul livello del mare, e il Monte Calvo di 1141 metri. Altra montagna di rilievo è l'appuntito (almeno per gli standard appenninici) Monte delle Fate (Sonnino), di 1090 metri di altezza. I monti sono di formazione calcarea e in diverse zone presentano fenomeni di natura carsica; secondo la geografa Adele Bianchi rappresentano l'estrema propaggine meridionale della Ciociaria. Nel comprensorio dei Monti Ausoni, nei pressi di Pastena, si trovano le omonime grotte, tra le più profonde d'Italia.
Il 19 novembre 2008 è stato istituito il Parco Regionale Monti Ausoni e Lago di Fondi che occupa una superficie di 12909 ettari e comprende i comuni di Amaseno, Castro dei Volsci, Fondi, Lenola, Monte San Biagio, Pastena, Roccasecca dei Volsci, Sonnino, Terracina e Vallecorsa.


martedì 27 settembre 2011

Coperture Continental Grand Prix 4000 S



Nuove coperture per la mia Colnago CLX 2.0, Continental Grand Prix 4000 S, attira l'attenzione per la sua grafica argentata, elegante ed aggressiva. 
Con il nuovo composto Black Chili la resistenza di rotazione è ridotta del 26%, l'aderenza è incrementata del 30% e il kilometraggio del 5%, coperture fantastiche, pagate € 65,00 la coppia.


Data montaggio: 30.08.2011


Misura: 700x23c

Peso:  220 gr.
Colore: nero/nero

martedì 30 agosto 2011

Prato Selva 1400mt s.l.m.

Prato Selva è una località montana nel Comune di Fano Adriano, in Provincia di Teramo, all'interno del Parco Nazionale del Gran Sasso, sede dell'omonima stazione sciistica.
Si trova ai piedi del Monte Corvo (Gran Sasso); la zona è chiamata anche Colle del vento (a causa della discreta ventosità della zona). I pendii vanno dai 1400 m della zona di parcheggio adiacente all'albergo-rifugio, fino ai 1800 m del Colle Abetone dove sorge la chiesetta dell'alpino.

venerdì 26 agosto 2011

Pendenza Monte Conero

* SP1-Piazzale Monte Conero
distanza 2,9km
pendenza media 10,55%

* SP1-Caserma Marina Militare
distanza 3,7km
pendenza media 10,27%

lunedì 25 luglio 2011

Luis Ocaña



TOUR DE FRANCE 1971, Luis Ocaña, vincitore morale dell’edizione del 1971. 
L’avrebbe inserita nel proprio palmares, accanto a quella conseguita due anni più tardi, se la malasorte non gli avesse teso un agguato nella difficile discesa dal Col de Menté, dove c’è una curva maledetta, che miete vittime a ripetizione, come la picchiata dello Stockeu affrontata nella tappa di Pau. Giù Merckx, che si rialza. Giù Ocaña, che si rialza. Ma mentre si sta per rimettere in sella, va giù anche Zoetemelk, che lo risbatte violentemente a terra. Il dolore è forte, lo spagnolo in maglia gialla urla e urge un ricovero in ospedale, dove al danno si aggiunge la beffa: gli esami dimostrano che Ocaña non s’era rotto neppure un ossicino. Avrebbe potuto continuare e vincere, perché difficilmente Merckx sarebbe riuscito a scalfire il dominio dello scatenato spagnolo lanciato sulle strade del Tour 1971.
Eddy Merckx si presentò alla partenza del Tour del ‘71 con il ruolo di grande favorito, deciso a cogliere il terzo successo consecutivo sulle strade di Francia.
Neppure aveva disputato il Giro d’Italia, desideroso com’era di compiere un’impresa che già sapeva di leggenda.
Per come aveva trionfato nei due anni precedenti, sembrava che gli avversari potessero ben poco contro lo strapotere del belga. Era ancora vivo il ricordo della cavalcata pirenaica di due anni prima, quando Eddy si era lanciato in una fuga vittoriosa che aveva strappato applausi a tutti gli addetti ai lavori.
Eppure alla partenza da Mulhouse si respirava un’aria diversa dal solito.
Eddy non aveva dominato come il solito in primavera e c’era chi – come Anquetil – riteneva il belga grande favorito, ma comunque vulnerabile.
Assente Gimondi, la pattuglia degli avversari annoverava, in prima fila, oltre a Thévenet, Zoetemelk e Van Impe, l’agguerrito drappello degli spagnoli: soprattutto Ocaña e Fuente – era facile prevederlo – avrebbero reso difficile la vita al belga in un Tour ricco di salite.
Eddy va subito in giallo, secondo le previsioni, ma sul Puy de Dome, all’ottava frazione, scatta un primo campanello d’allarme, perchè quei quindici secondi di ritardo dal vincitore Ocaña sono qualcosa di più di un semplice dato cronometrico.
A Grenoble, il giorno successivo, c’è la conferma che qualcosa non va: può invocare la scusante di una foratura, ma il minuto e trentasei secondi concessi allo spagnolo della Bic e la perdita della maglia gialla a favore di Zoetemelk scalfiscono l’alone d’imbattibilità del belga.
Il giorno successivo accade l’imprevedibile.
Approfittando di una giornata non eccelsa di Merckx, reduce da una notte tormentata, Luis Ocaña attacca sin dall’avvio in compagnia di Agostinho, Van Impe e Zoetemelk sulle dure rampe della côte de Laffrey, per poi lanciarsi in una cavalcata solitaria che lo vede trionfare a Orcières-Merlette, dove infligge un distacco di otto minuti e quarantadue secondi al belga.
Merckx è spodestato, un vero e proprio regicidio impensabile alla vigilia.
Eddy incassa il colpo ma, dopo il giorno di riposo, parte all’attacco nella tappa di Marsiglia, recuperando poco più di due minuti di ritardo.
Scrive bene Bruno Raschi: ”I morti fanno ancora sette salti. Sarà bene aspettare che diventino freddi, insomma, prima di portarli via”.
La voglia di reagire c’è eccome, ma quello spagnolo con l’aria triste è riuscito a dimostrare che il belga può essere battuto. Non è un corridore qualunque quell’iberico con alle spalle una storia non comune.
Il padre ha lasciato la Spagna quando lui era piccolo per allontanarsi dal franchismo e trovando rifugio in Francia. Luis ha vissuto il resto della sua vita lontano dalla sua terra che non lo amava perché non allineato al regime.
Ottimo passista, forte in salita, ha vinto la Vuelta dell’anno precedente e a cronometro non teme di confrontarsi con i migliori (Gran Premio delle Nazioni e Lugano sono nel suo palmares).
La dimostrazione arriva nella breve cronometro di Albi (la prima tappa del Tour ad essere trasmessa a colori) dove concede al campione fiammingo solo una manciata di secondi.
Quanto alle salite, poi, ha dimostrato di non temere le pendenze più arcigne.
Ci si sarebbe giocato tutto sui Pirenei dove Merckx – era facile prevederlo – avrebbe dato l’anima, prima di passare lo scettro al suo rivale.
La prima delle tre tappe pirenaiche si disputa il 12 luglio: 214,5 km da Revel a Luchon, con il Portet d’Aspet, il Menté e il Portillon.
La frazione è caratterizzata sin dall’inizio da attacchi e contrattacchi. Dopo una cinquantina di chilometri che un terzetto prende il largo: sono Van Katwjk, Martellozzo e Fuente, che incrementano rapidamente il loro vantaggio, sino raggiungere i tre minuti al centesimo chilometro e, addirittura, a superare i sei minuti dopo 120 chilometri di gara. Alle loro spalle si sganciano Guimard, Swerts e poi il nostro Simonetti, che sta disputando un ottimo Tour.
E’ al km 135 che Merckx accelera, staccando di alcuni metri Ocaña, che prontamente si riporta sotto. Il guanto della sfida è lanciato e sul Portet d’Aspet il belga attacca.
Vuole saggiare le condizioni di Ocaña, provare ad innervosirlo, ma la maglia gialla non lo molla ed è il primo a riportarsi sotto, in compagnia di Van Impe.
Fuente, nel frattempo, ha lasciato i compagni di fuga e transita per primo in vetta.
Merckx e Ocaña, in compagnia di Van Impe, Zoetemelk e Thévenet, inseguono a oltre cinque minuti.
Eddy è salito forte, ma l’iberico è in grande spolvero e non mostra il minimo segno di cedimento.
Dopo una breve discesa, comincia la salita del Col de Menté, inserito nel percorso per la prikma volta nel 1966 grazie ad una segnalazione di Luison Bobet.
Merckx è una furia in salita. Letort, che inseguiva Fuente, è presto raggiunto, cosi come Van Springel. Ocaña e Van Impe tengono benissimo le ruote del belga, mentre Zoetemelk accusa un lieve cedimento.
E’ una sfida appassionante, un testa a testa che non può risolversi in parità.
Improvvisamente il cielo si oscura e comincia a piovere.
In vetta, Fuente transita al comando con un vantaggio di quattro minuti e 50 secondi su Merckx Ocaña, Van impre e Zoetemelk, preceduti di poco da Guimard e seguiti a una manciata di secondi da Thévenet.
La pioggia aumenta d’intensità sino a diventare una vera e propria alluvione, e la discesa del Menté si trasforma in un calvario per i corridori. La strada è attraversata da veri e propri torrenti: restare in piedi è un esercizio difficile, perché i freni non rispondono e s’imporrebbe prudenza.
Ma in gioco c’è la vittoria al Tour e Merckx scende come se la strada fosse perfettamente asciutta, rischiando oltre ogni limite. Ocaña potrebbe stare tranquillo, il vantaggio è rassicurante – più di sette minuti – e c’è un altro colle da scalare.
Ma lui non è come Bahamontes, non appartiene alla pur numerosa genìa degli spagnoli timorosi nell’affrontare le discese. Lui è Ocaña, l’uomo che ha umiliato Merckx in salita e che non vuole concedere nemmeno un metro al rivale.
Dopo quattro chilometri di discesa, nell’impostare una curva a sinistra, Merckx sbanda. Sembra di guadare un fiume, tanta è la quantità d’acqua che attraversa la sede stradale.
Il belga tocca con la coscia la parete rocciosa, riesce miracolosamente a mantenere l’equilibrio, ma si sbilancia e subito dopo cade. Si rialza immediatamente e riprende la discesa.
Ocaña, che lo segue dappresso, cade a sua volta. Anche per la maglia gialla le conseguenze della caduta non sono tali da impedirgli di risalire in sella.
Lo stesso Merckx con la coda dell’occhio si avvede della caduta del rivale ma – racconterà nel dopo corsa – gli era sembrato che stesse per rimettersi al suo inseguimento.
Mentre Ocaña si sta rialzando, però, sopraggiunge Zoetemelk che non riesce a frenare e piomba addosso alla maglia gialla sul ciglio della strada.
L’impatto è tremendo e lo spagnolo si accascia al suolo. Il dolore al torace è atroce, straziante. Piange Ocaña, perché sa che il suo sogno è finito.
La notizia scuote il Tour ed è di quelle che lasciano il segno. Si teme il peggio ma, fortunatamente, le prime notizie che giungono dall’ospedale di Saint Gaudens, dove Ocaña è stato trasportato in elicottero, sono rassicuranti: non ci sono fratture, né lesioni interne.
Quasi un miracolo e ci sarà anche chi rimprovererà Ocaña per avere gettato la spugna.
Merck, secondo a Luchon alle spalle di Fuente, rifiuta di indossare la maglia gialla e dopo l’arrivo si reca all’ospedale per sincerarsi delle condizioni del suo avversario. E’ scosso, il belga, e si sussurra anche di un suo possibile ritiro. Poi ci ripensa e chiede, ottenendola, dagli organizzatori l’autorizzazione a non indossare, il giorno successivo, il simbolo del primato in classifica.
Merckx si aggiudicherà il suo terzo Tour consecutivo, ma il dubbio resterà per sempre.
Ce l’avrebbe fatta a scalzare Ocaña senza quella caduta nella discesa del Col de Menté? Probabilmente no, ed è per questo che, a distanza di quasi quarant’anni, il Tour del 71 è ricordato come il Tour di Ocaña. Ancor più dell’edizione di due anni dopo che – assente Merckx – vedrà il successo finale del campione iberico.
Una vittoria virtuale, quella del 71, quasi che la corsa si fosse conclusa in quella curva e non sulla pista della “Cipale”, il velodromo di Vincennes (l’arrivo sugli Champs Élysées sarà introdotto nel 1975, mentre fino al 1967 il traguardo finale era stabilito presso il Parc des Princes.)
Chi si trovi oggi a percorrere il Col de Menté si imbatterà in una lastra si marmo apposta nel 1991 su iniziativa del consiglio regionale dei Midi-Pyrénées, sulla quale è inciso cosa accadde quel 12 luglio di vent’anni prima quando, su quella strada trasformata in un torrente, Ocaña abbandonò le sue speranze di vittoria.
Il campione triste era stato definito. E la sfortuna gli sarebbe stata compagna anche dopo la fine della carriera (avvenuta nel 1977) quasi che quella disgraziata caduta fosse un presagio del destino: gravi incidenti d’auto (uno dei quali gli procurò la cecità da un occhio), l’epatite, problemi nella gestione della sua tenuta nel sud della Francia, nella quale produceva vini.
Forse ci fu anche dell’altro e Luis Ocaña si tolse la vita nel 1994: le sue ceneri furono disperse sui Pirenei, al confine tra il Paese dov’era nato e quello nel quale trascorse la sua vita.
L’essenza di Ocaña è ancora lì, nella discesa del Col de Menté.

Isola del Gran Sasso - San Gabriele

lunedì 18 luglio 2011

Prati di Tivo "altimetria"





Giro in solitario, non è stata una cronoscalata, ma........

lunghezza: 14,48 km
pendenza: 7,18%
dislivello: 1040 mt

sabato 2 luglio 2011

Cupramontana (AN)

Cupramontana 505 m s.l.m., superficie 26,89 km2, abitanti 4966 al 28.02.2009 
La storia: Il suo nome deriva dalla dea Cupra, la dea della fertilità adorata dalla popolazione preromana dei Piceni. Divenne poi un importante municipio romano. In periodo longobardo fece parte del ducato di Spoleto-Camerino cambiando nome in Massaccio. Successivamente, nel XIII secolo, entrò a far parte del Contado di Jesi e quindi dello Stato Pontificio. Solo dopo l'Unità d'Italia fu concesso il ritorno al nome antico di Cupramontana.


mercoledì 29 giugno 2011

VENEZIA

VENEZIA: 02/06/2011 - 05/06/2011  






Abbiamo trascorso un week-end bellissimo, un saluto a Nicola, Bepi, Francesco, Giovanna, Nicoletta e Gigi ed un ringraziamento particolare  ad Andrea (Ryu) per la sua disponibilità, perchè un amico non si sceglie, si ha la fortuna d'incontrarlo.
un abbraccio a tutti, a presto
domenico

lunedì 23 maggio 2011

giro d'italia 2011: GOLA DEI SERRAI



Un po di storia....
La gola dei Serrai di Sottoguda, unica nel suo genere, si trova ai piedi della Marmolada, la Regina delle Dolomiti, estendendosi per circa due Km, nei pressi dell'omonimo abitato con pareti a picco alte centinaia di metri con poco spazio tra l' una e l'altra.
Il gorgoglio dell'acqua tra i sassi, lo stormire degli alberi abbarbicati su ripide rocce parlano dell’eterno ciclo della natura e della lotta tra l' acqua che rode e la roccia che tenacemente si oppone. Entrando in contatto con queste forze è facile rimanerne dolcemente soggiogati, la coscienza del nostro essere viene ad apparire nella sua chiara fragilità.
Tante volte il torrente Pettorina ha cambiato il suo corso insinuandosi tra le pareti della gola, descrivendo panciute protuberanze e profonde concavità.
Da secoli i Serrai sono fonte inesauribile di leggende e miti, come la più famosa di Re Ombro che si narra abitasse nella gola protetto da portoni d' oro massiccio posti all’accesso.
Anche gli uomini hanno inciso in queste rocce segni del loro passaggio; si possono tuttora scorgere i fori praticati sulle pareti per fissare i tronchi di larice, messi a primavera per costruire i ponti della strada che serviva per portare il bestiame al pascolo o per portare il fieno a casa.
Tale manutenzione stradale nella gola era piuttosto gravosa perché ad ogni autunno bisognava smantellare i ponti per lasciare libero sfogo alle piene che col sciogliersi delle nevi avrebbero comunque fatto piazza pulita.
Un tempo i Serrai erano più pericolosi, infatti l' irruenza dell' acqua era superiore, tanto che in una delle zone più strette, a "Sas Taiè", venne scolpito a rilievo il Sacro Cuore ammonimento e benedizione a chi percorreva la gola.

venerdì 6 maggio 2011

Offagna (AN)


SP2 Aspio-Polverigi /SP6 per Offagna
la salita è di km 3,20 ed è riferita fino all'incrocio tra la SP6 e SP28 direzione Osimo
pendenza media 6,41%
dislivello 205 mt



lunedì 2 maggio 2011

Grottazzolina (FM)


Week-end fantastico a Grottazzolina (FM), appuntamento con Andrea, Nicola e Bepi alle ore 20:30 del 29/04/2011 a Porto San Giorgio, puntuali ci dirigiamo verso la filanda, la serata scorre fino alle 24, poi a nanna domani si pedala. Sveglia ore 7:30 un cielo grigio, minaccia pioggia torrenziale ma l'itinerario è fatto, quindi si esce. Vorrei fare solo una precisazione, con quel tempo, io di solito non esco nemmeno in macchina per fare un giro ed appena usciti inizia a piovere. Posti bellissimi e traffico di auto pari a zero, di acqua ne abbiamo presa tanta ma se fino ad allora mi ponevo dei limiti per le uscite in bici, con loro ho capito che non c'è ne sono. Non vorrei essere banale nel dire che è stato meraviglioso fare nuove amicizie perché finché abbiamo i ricordi, il passato dura,
finché abbiamo speranze, il futuro ci attende ma finché abbiamo amici, il presente vale la pena di essere vissuto e non c'è vera felicità senza un amico con cui condividerla.
porterò un ricordo meraviglioso,
un abbraccio ad ANDREA, NICOLA E BEPI

lunedì 25 aprile 2011

venerdì 8 aprile 2011

Pendenza Cologna Paese (TE)


La salita in grafico è riferita a 3km dall'incrocio, tra la SS16 adriatica e Sp20A in prossimità di Giulianova

lunghezza: 3,50km
pendenza media: 4,77%
dislivello: 167mt

domenica 3 aprile 2011

venerdì 1 aprile 2011

venerdì 25 marzo 2011

2 uscite in bici

Come già annunciato, il martedì successivo alla maratona ho fatto l'uscita in bici, senza nessun risentimento e così ho ripetuto l'uscita anche mercoledì, per il momento farò uscite in agilità per poi iniziare qualche lavoro di qualità.

martedì 22 marzo 2011

MARATONA DI ROMA 3:12'49''

Anche se è stata la 1a maratona le aspettative erano diverse, ma oggi ho realizzato di aver fatto una bellissima gara, diversa dalle altre non soltanto per la distanza (il mio garmin ha registrato 42,63 km) ma per l'approccio che ho avuto in gara, mi sono DIVERTITO.

Sin da subito sapevo che oltre ad essere dura, sarebbe stato difficile recuperare, sono partito dall'ultimo cancello, a circa 50 mt da me c'erano i palloncini dei pace 5 ore e qualsiasi programma non avrebbe potuto risolvere quella situazione. Fino al 15km è stata una gara dove il ritmo era dettato dal gruppo perché anche zigzagare era impossibile, tempo 1:15'05'' e real time 1:11'53'', poi mi sono accorto che c'era spazio per provare ad impostare un ritmo diverso e come si può vedere dal file garmin l'ho fatto ma non ho avuto la consapevolezza di poter recuperare e così mi sono lasciato andare sempre ad un ritmo mai forsennato, infatti la frequenza media è stata di 152 bpm 82% mentre la massima 166 bpm 90% raggiunta solo all’ultimo km con un passo di 4’00’’ al km.

Come si evince dal riepilogo TDS, al 5km ero in posizione 5485, ed al 42,195km 878 assoluto e 146 di cat., giudicate voi come è andata.

Un ringraziamento particolare è per la mia ragazza, sempre vicino alle mie esigenze e tutti coloro che mi hanno seguito in questi giorni di allenamento, appuntamento al prossimo anno, ma dal 2° cancello.

GRAZIE A TUTTI, Domenico





lunedì 21 marzo 2011

11° ed ultima settimana: specifico per maratona

Ultima settimana di preparazione per maratona, faccio una premessa che le settimane in programma erano 14 ma ho ritardato la prima, ho perso 2 settimane tra la 3a e la 4a .

lunedì 14: CL 10km 4'41'' bpm 141

martedì 15: riposo

mercoledì 16: 3x2000 rec. 3' fatti a 4'00''

giovedì 17: CL 10km 4'45'' bpm 143

venerdì 18: CL 5km 4'49'' bpm 139

sabato 19: riposo

domenica 20: MARATONA DI ROMA 3: 12' 49''

venerdì 18 marzo 2011

41° compleanno 17/03/1970

Tutto scorre, la vita stessa lo fa, ma gli amici veri restano.
Finché abbiamo dei ricordi, il passato dura...
finché abbiamo speranze, il futuro ci attende...
finché abbiamo amici, il presente vale la pena di essere vissuto.
Non c'è vera felicità senza un amico con cui condividerla.
Grazie a tutti per gli auguri e crepi il lupo domenica, un abbraccio a voi tutti.
domenico

PS: 1° pettorale per maratona, Roma 7577
peso e misure 61x167
In bocca al lupo a tutti per la gara

mercoledì 16 marzo 2011

10° settimana: specifico per maratona

penultima settimana di lavoro specifico per maratona di Roma, settimana dal 7 al 13 marzo


lunedì 7: RMAR 25km 4'19''

martedì 8: riposo

mercoledì 9: CL 11km 4'34''

giovedì 10: CM 14km 4'07''

venerdì 11: CL 10km 4'33''

sabato 12: riposo

domenica 13: RMAR 18km 4'18''

  • km settimanali: 78

giovedì 10 marzo 2011

Corsa Media 14km a 4'07''

9° settimana: specifico per maratona


Riepilogo settimana dal 28/02 al 07/03


lunedì 28: riposo

martedì 1: corsa lenta 10km 4'37''

mercoledì 2: 3x5000 rec. 5' fatti a 4'00'' al km

giovedì 3: cl 10km 4'36''

venerdì 4: riposo (alluvione)

sabato 5: riposo (alluvione)

domenica 6: cl 10km 4'44''

lunedì 7: RMAR 25km 4'19'' bpm 149

lunedì 7 marzo 2011

RMAR 25km



25km a 4'19'' freq. cardiaca media 149, 79% freq. c. max, tempo 1h47'58''.

Questo allenamento doveva essere fatto domenica ma non ero in condizione perchè per 2 gg sono stato a spalare il fango dell'alluvione con conseguente danno per la mia schiena, così domenica ho ripiegato per un 10km di corsa lenta.
Oggi oltre al fango c'era un vento freddo di 20 nodi che spirava di traverso alla mia corsa, la schiena che chiedeva pietà ma l'obbiettivo di portare a termine l'allenamento hanno prevalso sul dolore. L'unica nota negativa è che il mio garmin 305, mentre scaricavo l'allenamento, si è spento e non si è più riacceso, ora è in un centro assistenza in attesa di cure, spero di riaverlo presto, mi manca da morire!!!!! anche se domani dovrò comprarne un'altro, forse forerun 110. Buon allenamento a tutti.

giovedì 3 marzo 2011

3x5000mt rec. 5'




Se mercoledì scorso ho visto l'inferno con il 3x4000mt rec. 3' e le condizioni meteo che ho trovato, ieri posso dire di esserci stato, ho fatto i 3x5000mt a 4'00''(15km/h) sul tapis roulant, causa alluvione. La tabella di allenamento che ho deciso di fare è ancora dura, vedo ancora corse medie e ripetute lunghe, ma lo scarico dov'è, se si continuano a fare circa 70km settimanali e ancora questi allenamenti massacranti???? Posso conoscere le vostre ultime 2 settimane per maratona? Grazie a quanti collaboreranno.
Domenico

lunedì 28 febbraio 2011

LUNGO LENTO 37km

Ultimo lungo fatto alla GRANDE!!! 37km a 4'36'', frequenza cardiaca media 147 bpm, 79% freq. card. max.

8° settimana: specifico per maratona



Nella settimana appena trascorsa ho fatto l'ultimo lungo per Roma, in condizioni fisiche e climatiche più che buone, da oggi comincia lo scarico.
riepilogo settimana

lunedì 21: riposo

martedì 22: CL 10km 4'37'' tapis roulant

mercoledì 23: 4x3000mt rec. 3'

giovedì 24: CL 10km 4'42''

venerdì 25: CL 15,5km 4'39''

sabato 26: riposo

domenica 27: Lungo lento 37km 4'36''

giovedì 24 febbraio 2011

3x4000 mt rec. 3'


Nemmeno il tempo di realizzare la bella prestazione di gara che subito si presenta un 3x4000 mt rec. 3’, ovvero l’inferno.... Condizioni climatiche pessime, guadi da superare, fango, vento, neve, pioggia... mancava qualcos'altro??? Comunque portato a casa in 4’08’’ – 4’00’’ – 4’02’’ ma se questa volta sono tornato, la prossima non so???..... 3x5000 mt rec. 5’ preceduto da un LL 35km.
Di positivo si può notare che nell'ultima ripetuta la frequenza è salita fino a 174 bpm e dopo 3' di recupero era di 107 bpm.
Volevo ricordare un pensiero di aldo rock .... non esistono condizioni meteo sfavorevoli ma uomini arrendevoli.

GARA 21km Centobuchi 1:24'50''

dettaglio della gara.

lunedì 21 febbraio 2011

7° settimana: specifico per maratona

riepilogo settimana:

lunedì 14: lungo lento 35km

martedì 15: riposo

mercoledì 16: corsa lenta 10km 4'39''

giovedì 17: 8x1000 mt rec. 2'

venerdì 18: riposo

sabato 19: corsa lenta 8km + allunghi

domenica 21: gara Centobuchi 21km